VERSO IL VOTO

Liste civiche, Vignale e Giachino si "votano" alla Lega

I promotori delle due formazioni di area, osteggiate da berlusconiani e Fratelli d'Italia, si rimettono alla volontà del Carroccio. Che potrebbe avere più di un interesse a sgonfiare i bacini elettorali degli alleati. Il candidato presidente Cirio: "Decidano i partiti"

La trimurti del centrodestra non vuole le liste civiche? E per tutta risposta Gian Luca Vignale, l’animatore di Piemonte nel cuore, inizia la raccolta delle firme. Ma almeno per il momento non siamo allo scontro, anzi c’è chi lavora a un accordo, soprattutto dopo che il consigliere regionale si è spinto avanti nella composizione di una formazione che, almeno sulla carta, promette di essere competitiva. In poche settimane, Vignale ha coinvolto sindaci e amministratori di ogni provincia, sindacalisti, esponenti delle professioni e dell’imprenditoria, medici e personale sanitario, come potrebbe ora dir loro che non se ne fa nulla? “Fino a questo momento ho registrato la non contrarietà della Lega e pure del candidato presidente a un nostro ingresso in coalizione, sono tranquillo” dice Vignale allo Spiffero che nei giorni scorsi ha parlato sia con il numero uno del Carroccio piemontese Riccardo Molinari sia con Alberto Cirio.

I due principali ostacoli, in questo momento, sono Forza Italia e Fratelli d’Italia che temono l’effetto erosione da parte di una formazione che andrebbe a pescare voti nei loro bacini. Gli azzurri sono deboli, viaggiano su percentuali a una cifra, tra il 5 e il 7 per cento e vedono come potenziale minaccia ogni concorrente. Anche perché la scheda potrebbe essere affollata anche di altri simboli “nazionali” (leggi Energie per l’Italia di Stefano Parisi o Udc) che in virtù di un accordo con Silvio Berlusconi per le europee avrebbero ottenuto il beneplacito a presentarsi con il proprio marchio alle regionali e in alcuni comuni al voto.

“Questa lista rappresenta un contributo per ampliare il perimetro tradizionale del centrodestra, un progetto per coinvolgere dei cittadini altrimenti difficili da intercettare. Non penso che la coalizione voglia rinunciare alla possibilità di ampliare il proprio consenso per timore di una microerosione ai rispettivi partiti” dice Vignale. Tra i suoi candidati spiccano il sindaco di Lanzo Torinese Ernestina Assalto, il leader di Nursind, il sindacato degli infermieri, Francesco Coppolella, il segretario del Collegio dei geometri di Torino Stefano Daverio e poi amministratori di piccoli comuni, sentinelle di un territorio che Vignale ha battuto da Nord a Sud in questi cinque anni di opposizione a Sergio Chiamparino.

Oltre a Piemonte nel cuore, c’è un’altra lista in fieri, nell’ambito del centrodestra ed è Sì Lavoro Sì Tav per il Piemonte dell’ex sottosegretario Mino Giachino, Anche lui è sulla graticola e non è un caso che in questi giorni si sia discusso anche di una possibile fusione delle due formazioni. “Vedremo, ne abbiamo parlato – ammette Vignale – potrebbe essere un buon punto d’approdo”. Per il momento anche Giachino assume una posizione attendista: “Aspetto che si pronunci la Lega” dice. Lo scorso dicembre l’ex sottosegretario aveva anche incontrato Matteo Salvini al Viminale e alla Lega oggi si rimette riconoscendole il ruolo di leader assoluta del centrodestra. “Da loro non ho mai avuto segnali negativi”.

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