Farsa Italia

Dicono che… ai “pionieri” di Forza Italia sia venuto uno stranguglione scorrendo il panel dei relatori invitati a discutere il libro di Fabrizio Cicchitto sulla storia del partito berlusconiano. A parte Piero Fassino che all’epoca della discesa in campo del Cavaliere era segretario dei Ds, evidentemente chiamato in qualità di “avversario”, manco uno degli esponenti di centrodestra che lunedì prossimo prenderanno parte al dibattito potrà portare una testimonianza personale. Nel fatidico 1994 Osvaldo Napoli sperava ancora in una resurrezione della sua Dc e solo un anno dopo aderirà a Forza Italia; Guido Crosetto bazzicava il Ppi e solo nel 2000 verrà folgorato sulla via di Arcore; il socialista Daniele Cantore passerà il Rubicone nel 1997. Di certo Edro Colombini, Angelo Burzi, Furio Gubetti per non dire Enzo Ghigo potrebbero raccontare meglio, attingendo ai propri ricordi, una storia che li ha visti protagonisti e che si è chiusa plasticamente con la consegna del partito azzurro all’ultimo arrivato, Paolo Zangrillo, incoronato “commissario” per meriti familistici e di corte (è fratello del medico personale di Silvio). Lui sì, sarà interessante sentirlo, come incarnazione dell’epilogo berlusconiano.

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