LA SACRA RUOTA

Mal francese per impalmare Fca

Fonti accreditate parlano di un braccio di ferro tra Renault e Peugeot per allearsi con gli Agnelli. Ma il nodo è che la Famiglia vorrebbe cedere l'intero pacchetto (il 29%) solo in cambio di soldi. I cugini valutano troppo vecchie alcune fabbriche italiane

I francesi “si danno battaglia per allearsi con Fca”. Lo sostiene il sito di informazione finanziaria Bfm Business, secondo il quale “le discussioni tra Peugeot ed Fca si intensificano su argomenti finanziari e operativi”, ma “il costruttore francese resta molto prudente di fronte a un dossier complesso”. Nel frattempo, secondo il sito d’Oltralpe, “Renault è entrata nella partita, valutando una alleanza con il costruttore italiano e altri”. In pratica si parla di un “braccio di ferro tra Renault e Peugeot”, entrambe impegnate in una “corsa all’aumento di taglia per consolidare il mercato europeo dell’auto”. Secondo Bfm Business comunque “da più settimane è Peugeot che ha aperto le ostilità impegnandosi in discussioni con Fca, che in questa fase sembrano molto avanzate fino alle questioni operative, ma ancora lontane da una conclusione a causa delle numerose questioni che restano da regolare”, viene indicato citando fonti vicine alle negoziazioni.

Insomma, i due produttori francesi avrebbero iniziato il corteggiamento anche de, al momento, però un accordo sarebbe ben lungi dall’essere raggiunto. Innanzitutto, il principale azionista di Fca, la famiglia Agnelli, sembra voler vendere tutto il 29% del suo capitale ma solo in cambio di denaro e non di azioni come vorrebbe fare Psa. 

Al momento Peugeot sarebbe pronta a finanziare un’acquisizione di Fiat Chrysler con una combinazione di denaro e scambio di azioni tra i due gruppi. Ma prima di arrivare a questo punto, i due costruttori devono prima essere d’accordo sul livello operativo. E le discussioni sono tutt’altro che semplici. Secondo diverse fonti, Peugeot è molto preoccupata per alcuni problemi relativi a Fca. La sua incapacità di rispettare gli standard europei sulle emissioni entro il 2021 può comportare una multa di circa3 miliardi di euro. “Questo è il problema che spinge Agnelli a vendere e Peugeot a stare molto attento”, afferma una fonte vicina alla trattativa. Alcune settimane fa, Fiat ha anche raggiunto una intesa con il produttore di auto elettriche Tesla per abbassare le emissioni della sua flotta.

Peugeot ritiene che le fabbriche della Fiat in Italia sarebbero troppo vecchie per essere rese più produttive. Il gruppo francese valuterebbe addirittura la chiusura di alcune di queste fabbriche al sud. Poi ci sono problemi di concorrenza da risolvere, soprattutto nei veicoli commerciali. Per il momento, siamo lontani da un accordo. Ma “le discussioni continuano e nonostante le posizioni attuali dei due gruppi, si tratta di un progetto serio” aggiunge un’altra fonte.

Nel frattempo, gli Agnelli alzano la posta in gioco e discutono con altri produttori europei. Tra questi, diverse fonti riportano che la Renault “ha preso contatto” con la Famiglia. “Gli scambi avvengono al più alto livello”, spiega un insider. Il nuovo presidente della Renault,Jean-Dominique Senard sta partecipando in prima persona alle trattative, ma le discussioni sono molto preliminari in questa fase a differenza di quelle con Peugeot. Basti pensare che per il momento il suo partner Nissan non partecipa ancora a queste trattative e questo fa pensare che un accordo sia ancora assai lontano.

I buoni conoscitori di Renault hanno dubbi sulla vera motivazione che spinge la casa francese a parlare con Fca. C’è chi pensa per la rivalità con Psa e chi invece ipotizza che la mossa possa servire ad indurre Nissan a consolidare ulteriormente l’alleanza. “Renault è obbligata a guardare i file che Peugeot sta studiando, spiega una persona vicina al produttore transalpino. Resta da vedere, in caso di duello di Peugeot-Renault per comprare Fiat Chrysler, la posizione dello stato francese. La Francia infatti possiede il 15% delle azioni della Renault e anche il 12% di Peugeot attraverso Bpifrance. Si tratta dunque di una domanda che le autorità pubbliche si stanno già ponendo. Secondo le indiscrezioni, Bercy ha studiato i due scenari Peugeot-Fiat e Renault-Fiat. Il governo francese starebbe già valutando gli impatti sociali e industriali e l’evoluzione della sua partecipazione in ciascuna delle aziende. Il Ministero dell’Economia non commenta, ma riconosce che “non è illogico che ci siano valutazioni sulle trattative dei due gruppi francesi menzionate nella stampa”.

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