POLITICA & GIUSTIZIA

"A Sozzani diamo 10mila euro"

Dalle intercettazioni emerge il contributo che la cricca di "Jurassic Park" avrebbe versato al politico di Forza Italia che si autosospende da tutti gli incarichi. Altri due novaresi coinvolti nella maxi inchiesta sulle tangenti in Lombardia

“Uno spaccato quanto mai disarmante”. È la considerazione che il gip Raffaella Mascarino, riferendosi al filone piemontese dell’inchiesta della Dda di Milano, consegna alle carte processuali nell’analizzare le intercettazioni nella vicenda sul presunto finanziamento illecito al parlamentare novarese di Forza Italia Diego Sozzani. “Deve osservarsi - scrive il giudice - come le conversazioni siano estremamente significative perché delineano uno spaccato quanto mai disarmante, sia nell’agire di coloro che sono chiamati a ricoprire la delicata funzione di governare la cosa pubblica sia, soprattutto, del sentire dei privati, i quali pensano che nel nostro sistema sia necessario elargire prebende ai politici che hanno buone possibilità di essere eletti per assicurarsi future corsie preferenziali”.

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Una delle figure chiave, secondo gli inquirenti, è quella di Mauro Tolbar, di Divignano (Novara), indagato per il caso Sozzani e indicato in altre parti dell’ordinanza come “faccendiere” o “collettore” di tangenti, che si sarebbe adoperato per favorire la società Ecol-Service di Corsico (Milano). Il gip riserva una “breve panoramica” a una serie di appalti per dimostrare “la sua capacità di inserirsi in procedure amministrative promosse da enti, si badi, tutti in Regione Piemonte (di cui Sozzani era stato consigliere regionale prima di essere eletto in Parlamento) di primo livello. Delle quattro gare elencate dal giudice (a Torino, Alessandria, Novi Ligure e Novara) solo una comunque viene direttamente investita da ipotesi di reato: si tratta dell’appalto bandito da “Acqua Novara Vco” per il servizio di spurgo e pulizia di impianti fognari del territorio, del valore di 5,9 milioni di euro. Qui per turbativa d’asta sono indagati Daniele D'Alfonso (amministratore unico della Ecol-Service), Andrea Gallina (amministratore delegato di Acqua Novara Vco), Giovanni Rissone (responsabile gare e appalti di Acqua Novara Vco). D'Alfonso e Gallina sono anche indagati per corruzione: l’amministratore di Acqua Novara avrebbe accettato dall’imprenditore la promessa di una somma di denaro (“allo stato imprecisata”) suddivisa in tranche mensili da 2.000/3.000 euro da corrispondere, attraverso fatture per operazioni inesistenti, tramite una società compiacente.

Secondo l'inchiesta, l’ex coordinatore provinciale azzurro di Varese Gioacchino Caianiello, finito in carcere e considerato una delle figure centrali dell’inchiesta, definito dal gip un "burattinaio", avrebbe consigliato all'imprenditore D'Alfonso di non dare a Sozzani più di 10 mila euro. Il denaro, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è stato versato in vista delle elezioni del 2018, quando il numero uno della Ecol-Service si mosse per “cogliere l’opportunità – scrive il gip nell’ordinanza di custodia – di sovvenzionare i candidati come investimento finalizzato all’espansione della propria attività imprenditoriale”. In questa chiave prese contatti con Sozzani (all’epoca consigliere regionale in Piemonte) e il 22 marzo 2018, dopo le elezioni, versò la somma con un bonifico mediante il pagamento di una falsa fattura redatta da una società terza. Per Sozzani Caianiello era addirittura Jurassic Park: "Lì a Varese Jurassic Park c'è, eh! ... Spielberg l'ha girato lì il film eh" diceva al telefono, nel gennaio scorso, “chiaramente alludendo al comportamento predatorio” di Caianiello secondo il gip.

È singolare, scrive il gip “che, sia pure con terminologie diverse, l’impressione avuta dal duo Sozzani-Tolbar (quest’ultimo presunto collettore di tangenti arrestato, ndr) nel prendere conoscenza della realtà esistente in provincia di Varese rievochi immagini che si riportano ad una realtà che ormai si credeva superata, ancestrale e preistorica, spiccatamente caratterizzata da un istinto predatorio (veri e propri succhia-sangue)”. Lo stesso gip parla anche di una “organizzazione pseudo-feudale”. Sopravvive, si legge ancora, “una realtà fenomenica che si considerava estinta (i dinosauri, i vampiri, i signori feudali) e che invece, sorprendentemente, esprime tutta la sua vitalità criminale soprattutto sotto l’aspetto del costante e rilevante drenaggio di risorse pubbliche”. La sopravvivenza “di una realtà così antistorica è possibile - aggiunge il gip - soltanto grazie alla presenza in loco di un dinosauro della politica rivestito da una corazza così dura ed impermeabile alle varie tempeste giudiziarie, che avrebbero dovuto spazzare via ogni residuo di quella logica clientelare, che gli ha permesso di resistere e di irrobustirsi nei decenni”.

A Sozzani l’elezione in Parlamento serviva per procacciarsi “ulteriori clienti per lo studio” di cui è socio assieme al fratello. Lo scrive il gip Mascarino, citando brani di una conversazione dello stesso Sozzani intercettata dagli inquirenti. “È lui stesso - scrive il giudice nell’ordinanza - ad ammettere, in una conversazione intercettata prima della sua elezione in Parlamento, la pratica della costante strumentalizzazione del suo potere di influenza politica per trarne benefici di tipo economico”. Il dialogo in questione è del 13 gennaio 2018. Il novarese Tolbar dice a Sozzani che la sua candidatura alla Camera potrebbe sottrarre tempo ed energie all’attività professionale che svolge per conto del suo studio tecnico. “Sozzani - annota il gip - spiega però che il suo vero lavoro è ‘essenzialmente quello di portare a casa lavoro’ e che la sua eventuale elezione in Parlamento semmai gli potrà consentire di ‘portare a casa ulteriori clienti per lo studio’”. Il giudice elenca altre quattro intercettazioni, definite di “estrema rilevanza”, che a suo parere “tendono a fornire un fortissimo riscontro probatorio all’illecito sistema dell’affidamento di incarichi onerosi alla Greenline (lo studio di cui Sozzani ndr) da parte di società pubbliche della provincia di Varese, in cambio della retrocessione di una quota parte dell’importo dell'incarico in favore degli amministratori formali e di fatto”. Si tratta di quattro intercettazioni, captate “casualmente” dopo l’elezione di Sozzani, per le quali il gip ha chiesto alla Camera l’autorizzazione all’utilizzo. Per il parlamentare il gip ha disposto gli arresti domiciliari ma ha sospeso l’esecuzione della misura subordinandola alla richiesta di autorizzazione a procedere che dovrà essere presentata.

È un'inchiesta che rischia di travolgere un pezzo significativo del gruppo dirigente di centrodestra a Novara. Gallina, che è stato nominato ai vertici di Acqua Novara Vco dal Comune di Novara, è accusato di turbativa d’asta e corruzione: è agli arresti domiciliari. Proprio il fatto che Gallina sia stato nominato dall’amministrazione comunale ha indotto il sindaco Alessandro Canelli a chiederne le dimissioni. “Ho appreso dal presidente di Acqua Novara Vco la notizia del coinvolgimento di Gallina; rimane il fatto che da quanto ho appreso dalla stampa, vengono ipotizzati reati estremamente gravi. Pur ricordando il principio di presunzione di innocenza mi aspetto la massima collaborazione con gli organi inquirenti da parte dell’azienda e invito Gallina a dimettersi immediatamente, sia per il suo bene che per il bene dell’azienda stessa”.

“Ho appreso da fonti di stampa la notizia delle indagini sul mio conto. Fino ad ora non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale né un’informazione di garanzia. E non mi risulta che l’ufficio per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati abbia ricevuto richieste nei miei confronti” afferma in una nota Sozzani che aggiunge: “la dinamica accusatoria riguardante i presunti reati a mio carico mi è totalmente sconosciuta. Posso soltanto dire che, non appena avrò le carte in mano, chiederò un incontro con i magistrati per capire che cosa mi venga contestato. Per il momento, ribadisco la mia totalità estraneità a fatti criminosi e, di fronte a notizie che reputo a dir poco assurde, in modo molto perentorio posso affermare di aver sempre onorato il mio impegno politico con grande spirito di servizio e di rispetto per la cosa pubblica” prosegue Sozzani che continua: “Ho piena ed incondizionata fiducia nella giustizia. Nel frattempo, con la massima serenità ed umiltà, sono pronto a chiedere l’autosospensione da ogni incarico parlamentare alla capogruppo Mariastella Gelmini, affinché l'attività di Forza Italia possa proseguire in modo sereno e trasparente, in vista delle imminenti scadenze elettorali”.