SBROCCO ELETTORALE

"Chi vota Lega vota fascismo"

La direttrice del Pronto soccorso dell'ospedale di Vercelli (e candidata in una lista civica) pubblica sui social un post contro Salvini. Il deputato Tiramani insorge: "Stiamo valutando un'azione legale"

“Chi vota Lega vota per il fascismo? Valuteremo un’azione legale segnalando questa grave affermazione”. Non è passato inosservato il post scritto su Facebook dalla direttrice del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant'Andrea di Vercelli, Roberta Petrino, candidata alle elezioni comunali in una lista civica lontana dalle idee di Matteo Salvini. Petrino, commentando la polemica sulla partecipazione al Salone del Libro di Torino della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound, ha scritto sulla sua bacheca: “A questo punto dubbi non ce ne sono più. Chi voterà Lega saprà che voterà per il fascismo”.

Dura la reazione del deputato della Lega, Paolo Tiramani, che valuta un’azione legale nei confronti della direttrice del Dea: “Tutti noi sappiamo che in campagna elettorale è possibile qualche caduta di stile - sottolinea -, ma fare certi paragoni diventa pericoloso. Scrivere pubblicamente che chi darà il proprio voto alla Lega voterà il fascismo è davvero troppo. Non escludiamo che valuteremo l'ipotesi di procede per vie legali nei suoi confronti a causa di questo increscioso fatto. Alla Petrino, inoltre, vorrei consigliare di dedicarsi esclusivamente alla salute dei cittadini e, in qualità di primario del pronto soccorso di Vercelli, di puntare esclusivamente alla crescita ed alla gestione delle emergenze affinché il punto ospedaliero diventi sempre più un centro d'avanguardia”, conclude il deputato e sindaco di Borgosesia.

“Quella di Tiramani è una vera e propria intimidazione, un tentativo di inibizione del dissenso. Ho espresso la mia opinione sul mio profilo Facebook come privata cittadina, non come direttrice del Pronto Soccorso, né come candidata al Consiglio comunale”, replica la Petrino. “Fino ad oggi in Italia, e spero anche domani, c’è stata libertà di espressione – aggiunge –, ed è ciò che ho fatto. Tra l’altro ho espresso la mia opinione prima che Polacchi venisse indagato per apologia del fascismo. Magari ho anche esagerato sull’onda dell’emozione, ma ritengo che questo fatto sia un segnale preoccupante sulla libertà d’opinione”. Petrino, sull’invito di Tiramani di “occuparsi esclusivamente sulla salute dei cittadini”, chiude: “Io in ospedale ci vado tutti i giorni, dalla mattina alla sera, occupandomi del mio personale e dei miei pazienti, chiunque essi siano”.

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