REGIME CARIOCA

Tav ora è "opera prioritaria": sgambetto leghista al M5s

Un emendamento al decreto Sblocca cantieri riapre le tensioni interne alla maggioranza di governo sulla Torino-Lione. Una ritorsione dopo lo smacco sul caso Siri o l'ennesima manfrina?

Tav “opera prioritaria”. La Lega ha deciso di riaprire il fronte con gli alleati dei Cinquestelle sulla Torino-Lione. Con un emendamento al decreto Sblocca cantieri, presentato in Senato, a prima firma Simona Pergreffi, si chiede che i commissari per accelerare le opere pubbliche possano essere nominati per un elenco di opere “prioritarie ed emergenziali” tra le quali i “corridoi internazionali Ten-T” come la Tav, e i lavori sulla “Strada Statale 36 e la Strada Provinciale 72” legate alle “Olimpiadi invernali 2026”. Altre opere in elenco, che potrà essere “integrato o modificato” con dpcm, i valichi alpini, le tratte ferroviarie internazionali e il Porto di Pescara.

Una mossa che ha tutte le fattezze di una ritorsione del Carroccio dopo lo smacco subito sul caso Siri e le urticanti dichiarazioni grilline sulla “questione morale” indirizzate, neppure troppo velatamente, al partner di governo. E se ogni fatto di cronaca giudiziaria diventa arma propagandistica e occasione di minaccia, un ventaglio di questioni politiche viene agitato da Matteo Salvini per agitare il M5s. E così anche la Tav, terreno sul quale da mesi si esercitano le rispettive batterie, torna utile al Capitano per lanciare segnali di guerriglia.

Un plauso all’iniziativa dei colleghi di Palazzo Madama arriva dal numero uno leghista alla Camera Riccardo Molinari: “Tutto ciò che accelera la realizzazione della Tav non può che essere sostenuto dalla Lega”. Di tutt’altro tenore le parole del deputato dem Davide Gariglio: “È ormai chiaro che Salvini utilizzi l’ambiguità sulla Tav come merce di scambio con i 5 Stelle. Non gli interessa nulla dell’opera vuole solo barattarla in uno scontro continuo con il suo amico-nemico Di Maio. L’emendamento, all’indomani della sconfitta subita in Consiglio dei ministri sul caso Siri, serve a tenere alta la tensione con l’alleato di governo, ma non avrà nessuna ricaduta positiva sulla reale ripresa dei lavori dell’opera, bloccata proprio nelle scorse settimane da governo e maggioranza gialloverde. Alla Lega non interessa portare a termine l’infrastruttura ma fare polemica con i 5 Stelle in uno scontro quotidiano che fa soltanto male al Paese. Si tratta di un comportamento vergognoso e scorretto sulla pelle dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori che non possono più aspettare questo pollaio giornaliero”.

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