OPERE & OMISSIONI

Asti-Cuneo, per Toninelli tutto ok

Il ministero replica alle accuse di Chiamparino sul mancato sblocco dei cantieri: "La procedura va avanti". In realtà, proseguono solo gli espropri concordati con il concessionario Gavio, per il resto la solita fuffa. Ci dica quando iniziano i lavori

“Nessun intoppo sulla Asti-Cuneo e sul nuovo schema che farà risparmiare oltre 200 milioni alla collettività senza alcuna proroga della Concessione Satap A4”. Il Ministero dei Trasporti replica così, con una nota ufficiale, definendole “strumentali”, alle dichiarazioni del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e di esponenti del centrosinistra sul mancato sblocco dei lavori di completamento dell’autostrada. Anzi, per il dicastero di Porta Pia “i passaggi volti al miglioramento della realizzazione e della gestione dell’infrastruttura – cosa che afferma il ministro Danilo Toninelli, parlando in terza persona, è sempre stato il suo primario interesse – non implicano nessuno stop: nell’informativa di ieri, infatti, il Cipe ha certificato che il concessionario autostradale Asti-Cuneo sta proseguendo le attività che riguardano le procedure espropriative per l’acquisizione e l’occupazione temporanea delle aree necessarie alla realizzazione del lotto mancante e che contestualmente sono state avviate le procedure per la contrattualizzazione delle attività di engineering e costruzione”.

Dunque, a detta del Governo, “le attività per la realizzazione dell’opera sono in corso”. Anche per quanto concerne la procedura non vi sarebbero problemi, e nessun dietrofront rispetto alla soluzione predisposta mesi fa sarebbe contemplata. “La delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti sulla concessione è in via di predisposizione, perché il Piano economico finanziario deve essere adeguato al nuovo sistema introdotto con il Decreto Genova ad opera del Governo, su iniziativa del Ministro Toninelli: un sistema che verrà applicato a tutte le concessioni affinché le tariffe siano più favorevoli agli utenti e al tempo stesso siano maggiormente effettivi gli investimenti in manutenzione e sicurezza. Questo sistema - è bene ricordarlo per sgombrare il campo dalle strumentalizzazioni pretestuose - vale per tutte le concessioni autostradali e dunque sarebbe stato applicato alla Asti-Cuneo anche nel caso in cui si fosse seguito il piano predisposto dal Governo precedente, che prevedeva il finanziamento attraverso la proroga della più utilizzata tratta Torino-Milano, o un qualsiasi altro piano”.

Infine, un attacco squisitamente politico: “I governi del Partito democratico e la Regione Piemonte hanno bloccato l’opera per anni inseguendo l’idea di una galleria sotto la collina di Verduno del costo di quasi 700 milioni di euro e poi hanno dovuto fare marcia indietro. L’attuale esecutivo conferma e ha confermato anche nel Cipe l’impegno a portare al traguardo l’incompiuta nel modo migliore anche con le nuove regole del Decreto Genova”. Ma che dovrà passare nuovamente al vaglio dell’Europa.