VERSO IL VOTO

Cirio e Toti sul fronte del porto

Logistica, sanità, turismo. Tanti gli impegni sottoscritti oggi nel patto tra l'aspirante governatore e il presidente della Liguria. "Esattamente le stesse cose già contenute nell'alleanza da me firmata anche con la Lombardia", replica Chiamparino. "Meglio l'originale, no?"

Un patto per il futuro, firmato sul bagnasciuga. È quello siglato oggi a Torino tra il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il candidato del centrodestra alla presidenza del Piemonte, Alberto Cirio. Una serie di impegni comuni su “crescita, lavoro, sicurezza infrastrutture, turismo, tutela della salute e autonomia”. E chi più ne ha più ne metta. “Guardiamo avanti con lungimiranza, nell’interesse di un territorio che vuole tornare ad essere locomotiva del Paese – spiega Cirio –. Per farlo deve uscire dal cono d'ombra in cui si trova, cambiando velocità, perché in questo momento il Piemonte è la Regione che sta crescendo meno”. Le ipotesi di lavoro sono molte, a partire dal progetto di coordinare i calendari scolastici per coniugare il turismo montano del Piemonte con quello balneare della Liguria. Tra le priorità, quella di favorire e coordinare investimenti comuni sull’area portuale e retroportuale e la creazione di una commissione paritetica per attrarre eventi sportivi internazionali. Capito a parte la sanità, nel quale si è convenuto sulla necessità di mettere in rete i rispettivi sistemi in particolare nei punti di frontiera in modo da garantire un adeguato standard di cure.

“Sono qui un po’ per l'amicizia che mi lega con Cirio, un po' per scaramanzia, dal momento che questo patto lo abbiamo siglato con tutti i candidati governatore che ora guidano le rispettive Regioni – ha spiegato Toti – e un po’ per bieco opportunismo. La Liguria è una realtà che sta crescendo ma è una crescita che ha poco senso, e poco futuro, se non c’è collaborazione con i territori limitrofi. Ciò implica stringere i bulloni di un rapporti col Piemonte che è strategico per la crescita del Paese”. Sul piano politico con Cirio c’è non solo un solido rapporto che ha radici nella comune esperienza di parlamentari europei, ma anche una sostanziale condivisione delle prospettive che riguardano il centrodestra. Al punto che molti osservatori danno per scontato l’adesione del politico albese al progetto del nuovo soggetto politico che l’ex consigliere politico di Silvio Berlusconi dovrebbe lanciare subito dopo l’appuntamento elettorale del 26 maggio.

Il patto prevede che le due Regioni mettano a sistema tutte le rispettive migliori pratiche; gestire in modo integrato le aree montane e le vallate di collegamento; pianificare in modo coordinato le infrastrutture; sviluppare il territorio, promuovendo il turismo e i prodotti tipici; collaborare nella gestione della cooperazione transfrontaliera; istituire una commissione interregionale. Nel patto anche l’apertura di un negoziato congiunto con governo e Parlamento sul fronte degli investimenti. “Il Piemonte non ha colto l’opportunità, prevista dalla Costituzione, di ricontrattare lo stare in Italia – sostiene Cirio –. Autonomia vuol dire avere la possibilità di gestire le proprie risorse”. “Sono certo che questi impegni politici si trasformeranno in atto amministrativo non appena Cirio avrà i poteri di firma”, conclude Toti auspicando che il candidato del centrodestra diventi presidente della Regione.

Non pare essersi fatto prendere in contropiede Sergio Chiamparino che anzi replica piuttosto agevolmente all’iniziativa del competitore: “Vedo che Cirio ha siglato con Toti lo stesso patto del Nord-Ovest che avevamo firmato noi in passato con il governatore ligure, con in più l’allora presidente della Lombardia Roberto Maroni e poi con il suo successore Attilio Fontana; un patto che sta già funzionando. Per continuare su quella strada forse è meglio tenere l’originale, no?”

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