LA SACRA RUOTA

Fca-Renault, ecco la proposta di nozze

La casa degli Agnelli ha presentato l'offerta di fusione con il gruppo francese "per creare uno dei principali gruppi automobilistici al mondo". Governance paritetica e nessuna chiusura di stabilimenti in Italia. Luci e ombre di un accordo storico

Come annunciato nella giornata di domenica, è arrivata prima dell’apertura dei mercati di stamane la proposta di fusione tra Fca e Renault per dare vita a quello che diventerebbe “uno dei principali gruppi automobilistici al mondo”, come riporta il comunicato diffuso alle 7.30 dalla casa automobilistica guidata da Mike Manley.

Secondo quanto si legge la Società risultante dalla fusione sarà detenuta per il 50% dagli azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault, una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti. La fusione porterà alla nascita del terzo più grande Original Equipment Manufacturer (Oem) con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave: Fca aprirebbe a Renault le porte degli Usa e Renault sarebbe un importante snodo verso l’area asiatica per Fca, mentre il portafoglio di marchi ampio e complementare fornirebbe una copertura completa del mercato, dal segmento lusso fino a quello mainstream. La società risultante diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma. La fusione non comporterà nessuna chiusura di stabilimenti. Fca ha allo studio un’ipotesi di spin off di Comau. Prima che l’operazione di fusione con il gruppo Renault sia completata - spiega nella nota - per attenuare la disparità dei valori sul mercato azionario, gli azionisti di Fca riceverebbero anche un dividendo di 2,5 miliardi di euro. Inoltre, prima del completamento dell’operazione, sarebbero distribuite agli azionisti di Fca le azioni Comau oppure un dividendo aggiuntivo di 250 milioni di euro se lo spin-off di Comau non dovesse avere corso.

L’accordo, per ora limitato alla sola casa francese, potrebbe in un secondo tempo aprire la strada all’ingresso di Fca nell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, creando un gigante mondiale delle quattro ruote. Con numeri impressionanti: l’unione a quattro spingerebbe le vendite annuali del nuovo polo a 15 milioni di veicoli, superando di gran lunga Volkswagen, ferma nel 2018 a quota 10,83 milioni. Le trattative, avviate da mesi, avrebbero subito una accelerazione negli ultimi giorni, dopo che il capo operativo di Fca, Manley e il presidente John Elkann si sono recati più volte a Parigi. L’intesa, a quanto riportano fonti accreditate, avrebbe ricevuto il nulla osta dai rispettivi governi, con il presidente di Renault Jean-Dominique Sanard che nel corso una riunione di venerdì scorso avrebbe presentato il piano di fusione al ministro delle finanze Bruno le Maire.

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