LA NUOVA REGIONE

Tra una settimana la giunta "barotta" di Cirio

Il neo governatore sta componendo la squadra di governo che, rispetto al passato, avrà il baricentro politico più distante da Torino. "Entro dieci giorni presenterò la lista". Tra le prime grane la crisi di Mercatone Uno e la mancata fusione tra Fca e Renault. In serata è arrivata la proclamazione

Ancora una settimana di passione. È quella che attende Alberto Cirio, impegnato in queste ore nella composizione della squadra di governo: una lista che deve tenere conto degli appetiti delle tre forze della coalizione, ma anche delle rappresentanze di genere e dei diversi territorio che costituiscono quel Piemonte meno Toricocentrico. E così, scorrendo l’elenco dei papabili assessori si  profila un esecutivo con il baricentro distante dal capoluogo, una sorta di “giunta barotta” in grado dare maggiore voce alle istanze provinciali, quelle aree che hanno lamentato negli anni di Chiamparino poca attenzione se non una vera e propria marginalità.

“Entro la prossima settimana la nuova Giunta verrà formalizzata”: ha annunciato ai giornalisti il neogovernatore, a margine dell’incontro con una delegazione di lavoratori del Mercatone Uno di Beinasco, dopo l’improvvisa dichiarazione di fallimento della Shernon Holding, la società che solo lo scorso anno aveva acquisito i punti vendita del marchio. Vicenda che intende prendere di petto appena messo piede al piano nobile di piazza Castello. “La prima telefonata che farò lunedì non appena insediato sarà al Ministro del Lavoro Di Maio, come chiaro segnale di un intervento concreto sulla vicenda”. Una situazione drammatica per i duemila lavoratori del gruppo: “È importante essere qui non solo per portare la mia solidarietà ai lavoratori ma anche un sostegno concreto non appena sarà nominata la Giunta”. "La seconda telefonata – ha detto ancora Cirio – sarà al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per parlare del completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, altra priorità del Piemonte”.

Analoga attenzione anche riguardo al futuro dell’industria automobilistica. “A Bruxelles ho capito che quando ci si allea si è più forti, quindi avevo visto con favore un accordo tra Fca e Renault – ha spiegato Cirio attingendo alla sua esperienza di parlamentare europeo –. Mi ero preoccupato quando lo Stato francese aveva dimostrato di voler entrare con un grande peso, la prossima settimana incontrerò i vertici insieme alla sindaca Appendino. In quell’occasione approfondirò le ragioni di quanto deciso oggi”.

"Ufficialmente – ha spiegato Cirio – potrò iniziare a lavorare soltanto dopo essere stato proclamato. Ma riusciremo certamente in pochi giorni a definire una Giunta che sia nuova e competente, e soprattutto fatta di persone che siano con i piedi molto bene per terra”. Una dichiarazione ottimistica nonostante gli screzi che perdurano tra gli alleati. “Sta a me come presidente – ha aggiunto – riuscire a raccogliere le istanze delle forze politiche e a equilibrarle, ma credo che riusciremo a farlo serenamente. E anche il tono di Fratelli d’Italia è stato fermo ma disteso”. E poi a sfidare La Palice ha confermato che “gli assessori esterni saranno tre: in tutto la Giunta sarà composta da undici assessori più il presidente”.

Una giornata di lavoro che si è conclusa con la proclamazione ufficiale alle 18,31. Da quell’ora, Cirio è ufficialmente il presidente della Regione Piemonte con 1.091.081 voti. Il verbale è stato firmato dalla presidente dell’Ufficio centrale regionale della Corte d’Appello di Torino Clotilde Fierro. “È una grande emozione - dichiara   Cirio -. Ringrazio tutti i piemontesi, chi mi ha votato e anche chi non lo ha fatto perché per dare alla nostra regione un’altra velocità servirà l’aiuto di tutti. Questo per me è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Farò del mio meglio, con tutto il rispetto e l’amore che nutro per questa terra. E ora al lavoro per il nostro Piemonte”.

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