PALAZZI & POTERE

Appendino a Cirio: "Collaboriamo" (ma respinge il confronto sulla Ztl)

La sindaca tende la mano al neo presidente, preoccupata dall'alzo zero della giunta regionale. A darle manforte scendono in campo i consiglieri regionali (che pure non la amano): "Il nuovo governo si occupi del Piemonte, non di fare la guerra a Torino"

Vedova poco allegra del Chiappendino – morto e sepolto dalle urne dello scorso 26 maggio – la sindaca di Torino lancia un appeasement al nuovo dirimpettaio di piazza Castello. “Auguro buon lavoro al presidente e alla nuova Giunta regionale nell’interesse del territorio” ha detto Chiara Appendino, durante la cerimonia all’Unione Industriale per assegnare a Blue Enginering il ruolo di Centro di Ricerca Italiano di Crrc, colosso cinese del comparto ferroviario, prima occasione di incontro con il presidente della Regione, Alberto Cirio. “A Torino le istituzioni collaborano”, ha affermato la prima cittadina, evidentemente preoccupata dalle prime avvisaglie di contrapposizione che si sono levate da numerosi esponenti del governo regionale appena insediatosi.

E comunque sulla prima questione spinosa, l’introduzione della nuova Ztl, che vede le due istituzioni contrapposte Appendino non recede: “Noi andiamo avanti sulla nostra strada. Stiamo facendo un percorso, stiamo dialogando con tutti coloro che vivono e fanno parte della comunità del centro città, incontreremo a breve anche i commercianti. Il nostro obiettivo è partire il primo gennaio 2020, non credo che il presidente della Regione possa bloccare un progetto della città già iniziato, A ognuno le sue responsabilità”, ha sentenziato. “L’atteggiamento della Città – ha aggiunto – sarà come sempre costruttivo nell'ottica degli interessi del territorio e in questo rientra la scelta di rivedere la mobilità e mettere al centro i temi ambientali. Cercheremo di convincere la Regione ma se non la convinceremo andremo avanti comunque”.

Pronta la replica di Cirio: “Mi auguro di avere sufficienti argomentazioni per spiegare al sindaco, che incontrerò a breve, che posizioni pregiudiziali, troppo ferme ed estreme non sono utili per nessuno. Con il buon senso potremmo individuare la soluzione migliore per Torino e per il Piemonte ciascuno nel rispetto delle proprie competenze”. Per il governatore “riivedere la Ztl è possibile nel momento in cui la città si è dotata di servizi alternativi di mezzi pubblici. Quando si paragona Torino a Milano si dimentica che Milano ha cinque linee della metro che arrivano in centro mentre a Torino non ce n’è neanche una. Non è che la Ztl si può fare mettendo un cartello con divieto di accesso, oggi si ragiona su questo. Mettendoci a lavorare insieme si può anche ragionare su provvedimenti restrittivi della circolazione ma non limitati a se stessi perché portano solo povertà e disagio”.

A dare manforte alla loro sindaca scendono in campo anche i consiglieri grillini di Palazzo Lascaris. “La campagna elettorale è terminata. Cirio si concentri sulle priorità dei piemontesi e sulle competenze della Regione, e non dia lezioni su come si governa Torino”, scrivono gli eletti del M5s. “Altro che Ztl, olimpiadi e registri arcobaleno: le competenze della sua amministrazione e le reali priorità del Piemonte – osservano i pentastellati – sono il lavoro, la sanità con le sue liste d’attesa infinite e i trasporti martoriati da anni di tagli a scapito di decine di migliaia di pendolari. Testa bassa e pedalare perché' a rammentare ancora una volta la voragine lasciata dai suoi ex colleghi di coalizione ci vuole un attimo”.

Non sfugge ai consiglieri dei Cinquestelle il “cambio di passo” inaugurato dalla coalizione vincitrice. “Il centrodestra – sottolineano gli esponenti grillini – aveva condannato una visione troppo Torino-centrica della passata giunta, lasciando intendere che il nuovo raggio d’azione avrebbe illuminato ogni angolo del Piemonte: ora alla prima intervista vorrebbero già amministrare il capoluogo”. Da qui l’annuncio di una “opposizione dura ma costruttiva”, sottolineando comunque che “non faremo sconti sulla tutela dell’ambiente”. E proprio il piano del traffico è il primo terreno di battaglia: “Per l’Oms – aggiungono – a causa dell’inquinamento in Italia muoiono ogni anno 80.000 persone e Torino è la città più inquinata d’Europa. Chi fa campagna elettorale contro l’ambiente sta speculando sulla salute e sul futuro dei nostri figli”.

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