CINQUE CERCHI

Malagò: Piemonte fuori dai Giochi

Il dossier è chiuso sentenzia il presidente del Coni. Così, dopo i vertici istituzionali di Veneto e Lombardia, anche il massimo esponente dello sport esclude (per ora) Torino e le sue montagne dalle prossime Olimpiadi

C’è ancora qualche spazio per il Piemonte nell’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026, assegnate la scorsa settimana a Milano e Cortina? “Il dossier è chiuso”, parola di Giovanni Malagò. Insomma, dopo i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, anche il presidente del Coni chiude la porta in faccia al Piemonte che, per bocca del neo governatore Alberto Cirio ha offerto la disponibilità di alcuni impianti dei Giochi del 2006. “È vero che In passato sono accaduti eventi eccezionali per cui il dossier è stato rivisitato, come è successo per Tokyo ad esempio”, ha ammesso Malagò, ospite di Radio anch’io Sport, ma quella di far rientrare nella partita il Piemonte sembra un’ipotesi piuttosto remota. “Su questo non posso aggiungere altro. Nella vita tutto può succedere, ma al momento non è previsto”, ha sentenziato il capo dello sport italiano.

Mentre tutte le istituzioni locali per ora tacciono, piuttosto piccata è la reazione di Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio di Torino: “Le Olimpiadi non le organizza Malagò, ma i vari territori. Sarà una scelta politica. È giusto che Malagò dica quello che vuole, ma ognuno deve stare al suo posto”, lo rimbrotta l’inquilino di Palazzo Birago, tra i primi a sollecitare il bis olimpico del capoluogo piemontese lavorando alla candidatura fin dai primi tempi della giunta comunale di Chiara Appendino. “Il mondo economico lavorerà insieme per dimostrare il suo interesse a un dossier comune, poi saranno i politici a fare la loro scelta”, ha aggiunto.

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