MONTECITORIO

Per Gariglio cartellino rosso dopo la Var

Le riprese televisive inchiodano il deputato torinese del Pd che durante uno scontro col M5s in aula lanciò una risma di fogli verso il presidente della Camera Fico. Lui accetta i tre giorni di sospensione: "Ci sta"

Quell’“arrivederci” del presidente della Camera ai deputati del Pd che per protesta lasciavano l’Aula suonò beffardo. E in quel mentre una risma di fogli volò verso lo scranno di Roberto Fico. Subito, assistendo al parapiglia scatenato prima dal gesto delle manette, mimato dal deputato dei Cinquestelle Giuseppe D’Ambrosio all’indirizzo del piddino Gennaro Migliore, e poi dalla decisione del presidente grillino di non espellere il compagno di partito, si faticò a capire chi tra i dem in uscita aveva lanciato quel fascicolo. Le riprese televisive avrebbero sciolto ogni dubbio: la mano era quella del deputato torinese Davide Gariglio.

“Ho sbagliato e ho chiesto subito scusa” ricorda adesso, quando a quasi cinque mesi dal giorno di San Valentino è arrivata la sanzione: tre giorni di censura con interdizione dai lavori parlamentari. “La sanzione ci sta” dice davanti al cartellino rosso alzato dalla presidenza che, tuttavia, in quell’occasione mostrò più di un atteggiamento imbarazzato e imbarazzante.

Era in corso il dibattito sulla riforma del referendum quando a un tratto il grillino D’Ambrosio rivolto al dem Miglore incrocia le braccia nel segno delle manette. Fico lo richiama, ma non lo espelle come chiesto invano da un altro deputato piemontese del Pd, Enrico Borghi: “È intollerabile che il deputato D’Ambrosio si rivolga al deputato Migliore mimando il gesto delle manette. In questa Aula queste cose non sono accettabili”.

Dai banchi del Pd si alzano e s’incamminano per lasciare l’emiciclo, quando il presidente della Camera se ne esce con quell’inopportuno quanto beffardo “arrivederci”. E’ un attimo, Gariglio afferra un faldone da un banco e lo fa volare. Fico si scuserà, ma la frittata è fatta.

“Io accetto la decisione nei miei confronti, ci sta. – dice Gariglio  - Osservo però che non solo quel giorno il deputato dei Cinquestelle autore del gesto non fu espulso dall’aula, ma anche adesso che sono stati presi provvedimenti (tra cui due giorni di sospesione al dem Luigi Marattin, ndr), a lui è stata inviata solo una lettera di richiamo”. 

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