GIUSTIZIA

Arrestato il narcos del Canavese

Dopo oltre quattro anni è finita la latitanza di Assisi padre e figlio. Inseriti nella lista dei 100 grandi ricercati nel mondo, erano i fornitori in Italia di droga al servizio dei cartelli della 'ndrangheta. La villa di San Giusto tra i beni confiscati

All’alba di oggi in Praia Grande (San Paolo) la polizia federale del Brasile, a conclusione di un’indagine condotta in cooperazione internazionale con i Carabinieri di Torino, coordinati dalla locale Dda e supportati dell’esperto per la Sicurezza della Dcsa nel paese sudamericano, ha arrestato Nicola Assisi, 61 anni, originario di San Giusto Canavese, provincia di Torino (ma nato a Grimaldi, in provincia di Cosenza) e il figlio Patrick, 36 anni, di Chivasso. Entrambi sono stati colpiti da provvedimento restrittivo perché responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, condannati dal tribulane di Ivrea a 30 anni, e inseriti nel noto elenco dei 100. Nicola Assisi deve anche scontare una pena definitiva di 14 anni circa. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate anche due pistole, oltre a un chilo di cocaina e una macchina per replicare sigilli per container.

Dagli investigatori, Nicola Assisi è ritenuto il  più grande fornitore in Italia di droga al servizio dei cartelli della 'ndrangheta.  Qualche settimana fa, davanti alla sua villa a San Giusto Canavese, confiscata, si era svolta  una notte di presidio promossa dai  volontari di Libera che avevano spiegato che si trattava di “un’azione simbolica con un duplice obiettivo: incontrare la cittadinanza e sollecitare le Istituzioni preposte a iniziare il percorso per restituire socialmente il bene”. La villa, confiscata in via definitiva nel 2011, circa un anno fa è stata oggetto di un vero e proprio atto intimidatorio: ignoti si sono introdotti nel bene, piazzando due bombole di gas ed appiccando un incendio.

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