ECONOMIA DOMESTICA

200mila famiglie in povertà assoluta

Il Piemonte resta maglia nera del Nord Italia. È la regione che fatica di più a risollevarsi dalla crisi: tra il 2007 e il 2016 il reddito netto è sceso del 12 per cento. Lo studio di Coldiretti

In Piemonte le famiglie in condizioni di povertà assoluta – cioè che non possono permettersi spese essenziali come l’acquisto dei farmaci – sono quasi duecentomila, pari al 5,9 per cento. Lo segnala la Coldiretti citando uno studio condotto su scala nazionale, intitolato La povertà alimentare e lo spreco in Italia. “La percentual è inferiore alla media italiana, che è del 6,2 per cento, ma fa della nostra regione la maglia nera del Nord Italia industriale”.

A livello nazionale sono 2,7 milioni le persone che sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare. Ad avere problemi per mangiare sono dunque oltre la metà dei 5 milioni di residenti che, secondo l’Istat, si trovano in una condizione di povertà assoluta. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo ha fatto attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. Infatti sono appena 113mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,36 milioni che invece hanno accettato l’aiuto delle confezioni di prodotti sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).Tra le categorie più deboli degli indigenti si contano – continua la Coldiretti – 453mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 197mila anziani sopra i 65 anni e circa 103mila senza fissa dimora.

“Ancor più che per quelle del resto del Paese per le famiglie piemontesi la crisi del 2008 ha rappresentato davvero uno spartiacque storico. Il reddito netto è sceso di circa il 12 per cento tra il 2007 e il 2016, ricominciando a crescere solo a partire dal 2013, ma con una variazione inferiore sia alla media nazionale (+1,6% contro +3,2%) sia a quella delle ripartizioni Nord Ovest e Nord Est (rispettivamente +2,0% e +5,8%). In valori assoluti e al netto dell’inflazione, il livello del reddito medio è calato di circa 4.200 euro in Piemonte contro i 3.600 euro nella media italiana”.

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