Auto: Centro Studi Promotor, crisi diesel palla al piede Ue 

"Drastico peggioramento in giugno per le vendite di auto in Europa". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. A rendere più preoccupante la situazione - spiega - è il fatto che soltanto 5 mercati sono in crescita (Lituania, Romania, Irlanda, Grecia e Cipro). Pesano "la debolezza del quadro congiunturale e, soprattutto, la crisi del diesel che determina forte indecisione con rinvio nella sostituzione di vetture già mature per la rottamazione o per il mercato dell'usato. Il calo del diesel è compensato soltanto in parte dall'acquisto di auto a benzina o ad alimentazione alternativa. Queste ultime sono in crescita, ma non tanto quanto sarebbe auspicabile dati i grandi investimenti che richiedono". I 5 maggiori mercati che valgono il 72% delle immatricolazioni accusano un calo del 5,6% in giugno e del 2,2% nel semestre. Il miglior risultato è quello della Germania che registra un calo del 4,7% in giugno, ma nel semestre cresce dello 0,5% toccando il livello massimo di immatricolazioni del decennio. Decisamente peggiore il risultato del Regno Unito con un calo del 4,9% in giugno e del 3,4% nel semestre, mentre la Francia registra un calo rispettivamente dell'8,4% e dell'1,8% e l'Italia del 2,1% e del 3,5%. Il peggior risultato è quello della Spagna (-8,3% e 5,7%). Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, "la situazione del mercato europeo dell'auto non è catastrofica, ma certo non è positiva e preoccupa il fatto che, mentre si è decretato il pensionamento anticipato del diesel, manca una politica a livello europeo per accompagnare il settore dell'auto e della mobilità verso l'obiettivo zero emissioni".

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