ALTA TENSIONE

Fuochi al cantiere, denunciati 50 No Tav

Ieri sera circa 200 persone, partecipanti al campeggio studentesco, hanno violato l'ordinanza del prefetto di Torino recandosi nella zona rossa di Chiomonte. Tra i presenti tre capi di Askatasuna, cui erano stati appena revocati gli arresti domiciliari per i fatti del G7

Nella serata di ieri, nell’ambito dell’ormai tradizionale campeggio studentesco No Tav, in corso di svolgimento dal 19 al 24 luglio presso il presidio permanente di Venaus, circa 200 partecipanti, provenienti da diversi contesti territoriali, si sono recati, in violazione dell’ordinanza prefettizia, al “Varco 1” dell’area di interesse strategico nazionale di Chiomonte. Dopo essersi assiepati a ridosso della cancellata metallica appositamente rinforzata e dislocata sul ponte del fiume Dora al fine di evitare attacchi al cantiere ed il contatto con le forze dell’ordine, hanno iniziato ad ammassare legname, pedane in legno e altro materiale infiammabile, provocando fiamme alte circa 4 metri. Gli attivisti, nel corso dell’iniziativa, hanno altresì scandito slogan e cori all’indirizzo della polizia battendo con delle pietre le griglie della cancellata metallica.

Nella circostanza, personale digos della Questura di Torino ha riconosciuto 50 appartenenti al centro sociale Askatasuna e al movimento No Tav, che saranno denunciati per aver effettuato l'iniziativa in violazione dell'ordinanza emessa dal Prefetto di Torino. In particolare, tra questi, sette (sei torinesi e una militante etnea) saranno denunciati anche per inottemperanza al “foglio di via obbligatorio” dal Comune di Chiomonte, mentre altri undici saranno deferiti all’autorità giudiziaria per accensioni pericolose (e saranno applicate nei loro confronti anche sanzioni amministrative), tra cui vi sono due noti esponenti del centro sociale Askatasuna nei cui confronti pende ancora un procedimento sulla richiesta di applicazione della sorveglianza speciale avviata dalla locale Procura della Repubblica, su informativa della digos di Torino. Tra gli altri trentadue attivisti denunciati per violazione dell’ordinanza Prefettizia ex art 650 c.p., vi sono anche i noti leader di Askatasuna Giorgio Rossetto, Umberto Raviola e Mattia Marzuoli che, nel pomeriggio di ieri, subito dopo la notifica dell’ordinanza del Tribunale del Riesame sulle misure cautelari adottate per gli episodi di violenza perpetrati dagli stessi in occasione del G7 di Venaria Reale (convertendo la misura degli arresti domiciliari in obbligo di presentazione alla Pg), si sono recati presso il Varco 1 violando pertanto il provvedimento dell’autorità prefettizia. Nei prossimi giorni verranno avviate le procedure per l’emissione di altri fogli di via e misure di prevenzione.

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