ALTA TENSIONE

Pugno duro di Salvini coi No Tav: "Tolleranza zero e via ai lavori"

Il ministro invoca "condanne esemplari" dopo l'ennesima azione al cantiere di Chiomonte: fiamme e lancio di oggetti contro le forze dell'ordine. "Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione nella realizzazione dell'opera"

“Chi attacca la polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l’alta velocità è l’emblema di un paese che vuole andare avanti e non indietro”. Matteo Salvini invoca il pugno di ferro dopo l’ennesima notte di tensione a Chiomonte, dove un gruppo di militanti appartenenti all’ala antagonista dei No Tav ha appiccato fuochi nell’area prospiciente il cantiere e lanciato oggetti contro le forze dell’ordine. “Nessuna tolleranza per i criminali – aggiunge il ministro dell’Interno – mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori”.

In duecento, tutti partecipanti all’annuale “campeggio studentesco”, in programma nel presidio permanente di Venaus dal 19 al 24 luglio, ieri sera, dopo essersi concentrati nel campo sportivo di Giaglione, hanno raggiunto in corteo, attraverso il sentiero gallo-romano, la cancellata metallica rinforzata violando l’ordinanza interdittiva del Prefetto di Torino. Urlando slogan contro l’opera e le forze dell’ordine, i manifestanti hanno ammassato legname e materiale infiammabile proprio davanti al cancello messo a protezione dell’area boschiva interessata al cantiere. Le fiamme alte quattro metri hanno rischiato di espandersi pericolosamente verso il bosco mentre cercavano di sfondare e fare irruzione con un tronco usato come ariete, altri tentavano con un flessibile elettrico di creare un varco nel cancello senza riuscirci, grazie all’utilizzo di un idrante artigianale realizzato proprio per l’impiego in area boschiva. Non solo, perché in quindici hanno dato inizio al lancio di pietre, petardi, bombe carta e razzi da segnalazione nautica prima di allontanarsi e ricompattarsi con gli altri per far rientro in corteo a Giaglione. Tra i manifestanti gli agenti della Digos sono riusciti a riconoscere 20 militanti antagonisti che verranno denunciati per violazione del provvedimento prefettizio e, alcuni di loro, anche per accensioni pericolose. Due di questi, una militante catanese e un esponente di Askatasuna, saranno denunciati poi all’autorità giudiziaria per inottemperanza al foglio di via obbligatorio dal comune di Giaglione. Sono in corso indagini per individuare anche gli altri responsabili tramite le immagini delle telecamere nascoste nell’area interessata dalla protesta.

L’intervento di Salvini non piace affatto al senatore del M5s Alberto Airola che al vicepremier chiede “invece di arrestare i manifestanti di arrestare i lavori”. Per il parlamentare grillino, dichiarandosi contrario a ogni forma di violenza, quanto successo al cantiere di Chiomonte “fornisce l’occasione per nuovi arresti, per far partire procedimenti giudiziari e lavori degli avvocati, con il rischio che qualcuno si faccia male tra i manifestanti e le forze dell’ordine”. Non è così, afferma Airola, che si conduce la battaglia contro la Tav: “In questo modo non ottengono nulla, non è così che si vince. I No Tav hanno ottenuto successo quando sono usciti dalla valle, quando hanno portato fuori la loro protesta, magari dove ci sono altre opere inutili. Così si rischia solo l’incancrenimento della repressione, di quella rabbia che ci sta, visto le cose subite dai valligiani”.

Pur dichiarandosi “perfettamente d’accordo” con Salvini quando richiama le forze politiche a uscire dall’ambiguità Osvaldo Napoli di Forza Italia lo invita a rivolgersi «prima di tutto al suo alleato di governo, a quel M5s che fa il pesce in barile da troppi anni», pretendendo chiarezza massima dal suo socio di maggioranza. Appello subito raccolto dal capogruppo alla Camera e segretario piemontese della Lega Riccardo Molinari che prende le le distanze dall’alleato: «Grazie ai “No” dei 5 stelle alle opere il Paese ha perso già abbastanza tempo. La smettano di trovare ancora scuse sulla Tav, che invece va realizzata nel rispetto del contratto di Governo e degli accordi internazionali. Ora avanti tutta senza “se”, senza “ma” e senza ulteriori ritardi per consentire agli italiani di viaggiare di più e meglio, spendendo e inquinando meno». Di un vicepremier in «evidente stato confusionale» parla invece il deputato Pd Davide Gariglio: «Per la prima nella storia della Repubblica, il ministro dell’Interno invece di intervenire concretamente per arrestare i delinquenti continua a fare dichiarazioni senza senso, dimostrando di essere totalmente incapace di far rispettare l’ordine pubblico».

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