Miss Botulino morosa

Dicono che… i parlamentari piemontesi di Forza Italia non in regola con i versamenti al partito verranno invitati già nei prossimi giorni a saldare i loro debiti, pena azioni disciplinari. Alfredo Messina, senatore e tesoriere della formazione azzurra, avrebbe segnato sul libro nero tre nomi in particolare: quelli di Maria Rizzotti, Enrico Costa e Diego Sozzani. “Pagare è un obbligo morale, chi non paga deve capire che è un inadempiente, non si deve sentire un furbo. Mi auguro che chi non versa le quote dovute si senta un minimo a disagio e in imbarazzo rispetto ai colleghi che ottemperano l’impegno di sostenere il partito con puntualità. Del resto, se fai parte di un circolo, il socio che non paga viene sospeso...”, ha dichirato il custode delle casse azzurre. Secondo il rendiconto 2018, Miss botulino, infatti, ha scucito solo 10mila euro dei 30 dovuti per la ricandidatura a Palazzo Madama; anche l’ex ministro di Mondovì si è mostrato piuttosto micragnoso: appena 440 euro (cui ha aggiunto 6.300 di rimborsi spese); mentre il deputato novarese, invece, ha contribuito con 800 euro (più 7.200 di rimborsi). Tutti in regola gli altri, da Porchietto a Napoli, da Giacometto a Ruffino, persino il “totiano” Massimo Berutti ha ottemperato con puntualità all’obbligo. Cosa che ha fatto pure l’ex coordinatore piemontese Gilberto Pichetto che i suoi 30mila euro li ha fatti uscire dai conti del suo studio professionale di Biella.

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