PALAZZO LASCARIS

Cirio toglie l'autonomia alla Lega

Niente commissione ad hoc, la questione "totem" per i seguaci di Salvini sarà affrontata dalla Prima, presieduta dal berlusconiano Riva Vercellotti, fedelissimo del governatore. In attesa della modifica dello Statuto. Si parte dal testo della giunta Chiamparino

La commissione regionale sull’Autonomia può attendere, anzi dovrà aspettare tempi che s’annunciano tutt’altro che brevi. Intanto l’iter va avanti, il dossier viene incardinato nella prima commissione di Palazzo Lascaris, con il risultato che la Lega non può mettere un suo uomo a sventolare la bandiera dalla presidenza dell’organismo annunciato con squilli di tromba mentre Alberto Cirio con un suo uomo, Carlo Riva Vercellotti, a capo della Affari Istituzionali toglie almeno per ora all’azionista di maggioranza della coalizione la gestione di quello che per il partito di Matteo Salvini è il tema politicamente più caratterizzante.

Tempesta o delitto perfetto, a seconda di chi guardi quel che è stato reso noto oggi ai capigruppo dal governatore, sta di fatto che se è vero come si racconta nei corridoi del palazzo di Via Alfieri, erano già pronti i comunicati per annunciare l’avvio del percorso per l’istituzione permanente chiamata ad occuparsi dell’autonomia rafforzata, le bozze resteranno ancora per un po’ nei cassetti.

Ai vertici dei gruppi Cirio ha infatti, spiegato, che il percorso di richiesta di ulteriori competenze per il Piemonte prosegue senza sosta e con celerità: venerdì prossimo la giunta produrrà il documento per orientare l’iter della trattativa con il Governo. E per farlo, anziché buttare alle ortiche il documento predisposto dalla giunta di Sergio Chiamparino, si lavorerà per ampliarlo notevolmente. Ma – novità ancora più rilevante e inattesa di questa – il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia ha annunciato il rapido se non immediato incardinamento del tema in prima commissione. Sarà, quindi, l’organo presieduto dall’azzurro Riva Vercellotti e non la futuribile commissione permanente che la Lega intende presiedere senza se e senza ma, a seguire l’iter nei prossimi mesi, con l’obiettivo dichiarato di recuperare terreno rispetto al Veneto, alla Lombardia e all’Emilia-Romagna e ottenere molte o forse tutte le 23 competenze previste dal terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Resterà, dunque, ancora in panchina Riccardo Lanzo, il consigliere leghista pronto ad assumere la presidenza della commissione, per la cui costituzione è necessaria una modifica al regolamento e, pertanto, tempi lunghi. Cirio ha ribadito che nella seduta di venerdì 9 agosto la giunta regionale approverà una proposta di autonomia differenziata per integrare quella approvata lo scorso anno dall’Assemblea. Si tratta di una delibera aperta per consentire la più ampia discussione in Consiglio. Sulla base del confronto, la Giunta formulerà un documento definitivo da portare all’approvazione dell’Aula e quindi a Roma.

La svolta di oggi è, indiscutibilmente, figlia di un garbuglio in cui la Lega si è infilata fin dal primo giorno della legislatura. Era stato proprio in quell’occasione che, anticipando lo stesso governatore (che non la prese troppo bene, pur abbozzando), l’appena insediato Allasia ad annunciare la costituzione di una “commissione speciale” per l’autonomia. C’era voluto poco al Pd per cogliere quell’inciampo nell’aggettivo: le commissioni speciali devono essere presiedute da un consigliere di minoranza. A quel punto Allasia e la Lega avevano ingranato la retromarcia, imboccando la strada della commissione permanente per non cedere il governo dell’ordine del giorno e del calendario alla minoranza.

L’unico modo per poter tenere stretta la questione-totem, per la Lega, era costituire una commissione permanente, con le modalità (a partire dalla modifica del regolamento) e i tempi che ne conseguono e che poco si conciliano con la necessità di fare in fretta. Risultato: per ora ad occuparsi dell’autonomia sarà la commissione presieduta da un consigliere di Forza Italia, Riva Vercellotti, fedelissimo del governatore che sul tema pur avendo battezzato questa legislatura proprio nel nome dell’autonomia ha posizioni meno radicali e tranchant rispetto a quelle degli uomini del Capitano.

È, quella di oggi, anche una mezza vittoria del Pd che con il suo capogruppo Domenico Ravetti sottolinea come “se si fosse istituita la commissione speciale, sarebbe già in grado di discutere il documento che tra pochi giorni sarà elaborato dalla giunta, magari per rafforzarlo”. Bocciata la proposta dem, per non cedere la presidenza, la Lega ha dovuto ripiegare sulla prima commissione guidata da un forzista. “Forse dovranno incominciare a prendere atto – dice Ravetti rivolto al partito di Salvini – che un conto è fare gli interessi dei piemontesi, un altro è fare quelli della Lega. Che non sempre sono convergenti”.   

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