SANITA' & MATTONI

Città della salute: stop confermato, il ministero prende (altro) tempo

Dopo la nostra denuncia e la levata di scudi della politica il direttore della programmazione sanitaria telefona all'assessore Icardi prospettando soluzioni di finanziamento alternative ai privati. Vertice a settembre. Qualche intoppo anche per il Parco di Torino

La telefonata che parrebbe allargare lo spiraglio attraverso cui far passare l’iter per la realizzazione della Città della Salute di Novara arriva nel giorno in cui la politica si fa sentire, dopo un lungo silenzio rotto solo da alcune voci isolate, su quello che è un incomprensibile impasse plasticamente rappresentato dalla mancata firma del decreto di approvazione da parte del ministro della Salute Giulia Grillo. “Ampia disponibilità a discutere forme alternative di finanziamento per realizzare l’opera”: è quella che arriva una settimana prima di ferragosto dal direttore generale della Programmazione Sanitaria del ministero Andrea Urbani all’assessore regionale Luigi Icardi. Se per l’uomo al governo della sanità piemontese è “la conferma del canale che è sempre rimasto aperto con la struttura di vertice del ministero”, la telefonata di ieri in cui si è parlato di Cassa Depositi e Prestiti, così come di Inail, accennando alle possibili forme alternative al partenariato pubblico privato, suggerisce anche altro.

Primo: l’implicita ulteriore conferma che al ministro grillino il Ppp non piace (così come non piace per esplicita ammissione al suo partito) e che la mancata firma all’atto che dovrebbe dare il via libera alla realizzazione del grande complesso sanitario ha una ragione soprattutto o totalmente politica. Secondo: al dicastero, più nell’alta burocrazia ministeriale che non nel vertice politico, si sta cercando una soluzione, anche alla luce del precipitare fino alla crisi ormai conclamata del rapporto tra Cinquestelle e Lega, con quest’ultima azionista di ampia maggioranza della coalizione che governa il Piemonte. Terzo, ma non ultimo: l’aver acceso i riflettori su una vicenda tenuta per mesi nel cassetto dal ministro, complice il silenzio già citato, ha reso difficile proseguire nella logica del pesce in barile anche per  la stessa Grillo, che peraltro sulla questione non ha ancora fatto sentire la sua voce, probabilmente delegando alla struttura.

“Noi non molliamo – assicura l’assessore –. La Città della Salute va fatta, poi sulle modalità con cui finanziare l’opera come ho già detto più volte parlando con il ministero, siamo disponibili a valutare e accogliere indicazioni alternative. Certo non è pensabile che sia la Regione ha sopportare l’intero onere. Se il problema è il Ppp, ci venga proposta un’alternativa concreta. Mi pare che a questa mia richiesta stiano arrivando segnali di risposta dal ministero”.

E di segnali ne sono arrivate anche sull’altra Citta della Salute, quella di Torino che in realtà si chiama Parco della Salute. Ai primi di settembre Icardi discuterà al ministero anche dell’ancora irrisolta questione del débat public che la Grillo vuole, ma su cui l’Anac ha sollevato più di una perplessità. “Non voglio andare né contro il ministero, né contro l’Anac”, è il pensiero dell’assessore. “Anche su questo punto serve chiarezza e una rapida soluzione che alla luce di quanto mi è stato annunciato mi auguro arrivi appena dopo le vacanze”.

A unire Torino e Novara, con ben altra visione rispetto all’atteggiamento del ministro, è stato ieri anche il vicepresidente del consiglio regionale Mauro Salizzoni: “Il Governo non crede nei Parchi della Salute, come dimostra la mancata firma da parte della ministra Giulia Grillo al decreto sulla Città della Salute di Novara, ma sia a Torino, sia a Novara non si può tornare indietro”. Il luminare dei trapianti è convinto che “fosse per loro, dovremmo tenere il Maggiore di Novara e le Molinette di Torino ancora per mezzo secolo, fino al crollo. Fortunatamente per il Parco della Salute di Torino siamo ad uno stadio più avanzato della procedura, con risorse già stanziate e la manifestazione di interesse di tre gruppi. A settembre si potrà passare al dialogo competitivo e finalmente entrare nel vivo della progettazione".

Diametralmente opposta la visione della vicenda da parte del M5s che in un comunitato del gruppo regionale si spertica in lodi per la Grillo, “un ministro che finalmente si preoccupa che gli investimenti nell'ambito della salute debbano abbiano criteri e principi di efficienza, efficacia ed economicità”. I grillini piemontesi tirano dalla loro anche lo stesso Icardi, spiegando che “i principi del ministro sembrano condivisi anche dall'assessore alla Sanità, in quanto – affermano – risulta sia stato recentemente accompagnato dai funzionari del ministero della salute presso i vertici Inail a Roma per valutare la possibilità di accompagnare la Regione Piemonte ad effettuare investimenti oculati tra cui proprio quelli per la Città della Salute di Novara”.

Nel giorno in cui la politica esce dal silenzio, o comunque si fa sentire più di quanto non abbia fatto fino a ieri, da Forza Italia arriva la difesa del partenariato pubblico privato: “Le iniziative di project financing siano la chiave per tornare a far crescere la nostra economia e la nostra qualità della vita” dice la senatrice e medico Maria Rizzotti che chiede al ministro di “abbandonare le posizioni ideologiche e firmare il decreto che darebbe finalmente il via alla costruzione della Città della Salute di Novara, opera di cui il Piemonte, e il Paese tutto gioverebbe".

Il Pd che con il consigliere regionale Domenico Rossi recentemente aveva incalzato il governatore Alberto Cirio invitandolo ad “andare a Roma per sbloccare la situazione”, annuncia un’interrogazione parlamentare a firma del deputato Enrico Borghi, per il quale “la situazione della Città della Salute rappresenta l’ennesimo blocco di una infrastruttura importante da parte del governo gialloverde, dovuto all’ostilità preconcetta del ministro Grillo e all’ignavia della Lega che assiste senza intervenire”.

Era, invece, intervenuto il parlamentare novarese di Fratelli d’Italia Gaetano Nastri con un’interrogazione al ministro di cui peraltro non si ha notizia della risposta. Risposta che ancora non arriva a giustificazione di quella mancata firma, anche se all’assessore sarebbe stata prospettata le necessità di un’ulteriore delibera della Regione.

Al ministero sembrerebbe non bastare l’atto prodotto lo scorso 22 maggio dalla giunta di Sergio Chiamparino con il quale la Regione si faceva garante per la copertura delle eventuali spese non previste per la realizzazione e gestione della struttura.

“Se serve a sbloccare la situazione faremo anche questa delibera” spiega Icardi. Ma dietro l’ennesima richiesta è difficile non vedere l’ostinazione del ministro nel continuare a tenere fermo il progetto e impedire l’avvio della costruzione della Città della Salute