GLORIE NOSTRANE

Chi è Fabiana? Boh, per ora lei "studia"

Col fiato sospeso oltre tre milioni di dipendenti pubblici. Le prime dichiarazioni sul profilo facebook della neo ministra cuneese Dadone non svelano il mistero. Di lei si sa che è laureata in Giurisprudenza ma non è ancora riuscita a diventare avvocato

“Hanno fatto ministro la Dadone, una grillina spaesata di Cuneo dove i 5 Stelle hanno il 3% e non sanno nemmeno che è in Parlamento”. Sferzante e cattivo come al solito Vittorio Sgarbi nel commentare la nomina alla guida della Pubblica amministrazione di questa carneade a Cinquestelle. Chi è Fabiana? È una giovane di 35 anni, cuneese residente nella capitale del Bue grasso, Carrù, al suo secondo mandato parlamentare, laureata in Giurisprudenza che non è però riuscita a superare l’esame da avvocato. Secondo la geografia interna al M5s è una fichiana, ovvero appartenente all'area considerata più progressista che ha nell'attuale presidente della Camera, Roberto Fico, il proprio riferimento.

Sul suo nuovo ruolo da ministro, dice: «Devo pensarci, capire, studiare, poi ne parliamo in modo articolato». La sua vita da sei anni si divide tra Roma e la Granda: il marito Ergus si occupa di e-commerce e marketing digitale, il figlio di 3 anni va all’asilo. Lei per ora studia come se al ministero fosse approdata per uno stage.

«Poi ci sono i miei genitori, Silvio e Valeria, che mi danno una grande mano», fa sapere sul suo profilo social. Mentre lascia sulle spine gli oltre tre milioni di dipendenti pubblici cui toccherà aspettare che la ragazza si faccia un’idea dei compiti che l’attendono, molto più chiare (si fa per dire) paiono le sue idee sulla politica: «Destra o sinistra? Ormai non ha molto senso per me questa distinzione. Conta riuscire fare cose buone per il Paese. Abbiamo già lavorato con la Lega per attuare i punti del programma. Lo avevamo ribadito più volte prima del voto: con questo sistema elettorale nessuno sarebbe arrivato al 50% più uno dei voti, quindi contano le alleanze in parlamento. E già allora dicemmo che il Movimento era pronto con chiunque avesse voluto mettere in agenda un programma concreto, con i cittadini al centro. Credo nella salvaguardia e tutela dei Comuni e dei piccoli borghi, patrimonio e identità dell’Italia ma soprattutto di una provincia come questa. So che servono più servizi e le grandi opere».

Una revisione a trecentosessanta gradi di quel che davvero dicevano i Cinquestelle in campagna elettorale. Eppure la Dadone è considerata una enfant prodige, dopo essere approdata nel 2013 a Montecitorio quando aveva appena 29 anni, una delle più giovani elette della storia repubblicana. Appena eletta ammise candidamente: «Non mi sono mai occupata di politica ma mi è piaciuta da subito l’idea di Grillo di riportare la politica attiva al popolo con un nuovo slogan uno uguale uno”. Tenerezza.

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