SANITA' & POLITICA

Parco della Salute, "basta ritardi"

Appello di Salizzoni al nuovo ministro della Sanità, il "compagno" Speranza. Le Molinette sono al collasso e occorre accelerare. "Sogno di vedere Torino trasformarsi nella Pittsburgh italiana, una città post-industriale capace di reinventare una propria vocazione"

Basta ritardi sul Parco della Salute di Torino. È la richiesta del “mago dei trapianti” Mauro Salizzoni, consigliere regionale Pd e vicepresidente di Palazzo lascaris, che in una lettera aperta invita il neo ministro della Salute, Roberto Speranza (LeU), a costruire il futuro della nostra sanità. “Ma che sia ora”. Le Molinette, “un edificio di quasi cent’anni, sono irrecuperabili”, sostiene Salizzoni, che in quell’ospedale ha fondato uno tra i primi centri in Italia per il trapianto di fegato, oggi primo in Europa e quinto al mondo per gli interventi eseguiti. “Il progetto di un nuovo e moderno ospedale è maturo ed ambizioso – osserva il luminare-politico – ma non bisogna più perdere neanche un minuto”. Da qui la ragione dell’iniziativa intrapresa, quella di rivolgersi al nuovo titolare del dicastero di Lungotevere Ripa, peraltro esponente di quella sinistra in cui ha sempre militato. “Mi appello a Lei, Ministro, affinché venga scongiurato il rischio di qualsiasi ritardo, di manovre dilatorie, di alibi. Le Molinette sono al collasso, e l’invecchiamento strutturale comporta il depauperamento delle straordinarie competenze che quei muri contengono – sottolinea ancora Salizzoni –. Il Parco della Salute può essere una delle leve per far uscire Torino dalla fase di immobilismo e rassegnazione di questi ultimi anni. Ho una visione, un sogno: vedere Torino trasformarsi nella Pittsburgh italiana – conclude –, una città post-industriale capace di reinventare una propria vocazione anche grazie ad un polo di ricerca medico-scientifica di eccellenza, insieme all’Università, al Politecnico e all’indotto delle aziende dell’innovazione”.

Leggi qui la lettera di Salizzoni

Ieri mattina, durante una visita al Regina Margherita, il governatore Alberto Cirio ha nuovamente ribadito la necessità di rivedere il progetto, a partire dalla salvaguardia della specificità proprio dell’ospedale infantile con l’aumento dei posti letto, recuperando quelli “tagliati” dal progetto di integrazione degli attuali nosocomi della Città della Salute (eccetto il Cto) nel nuovo complesso. Ma altri sono i nodi che potrebbero ritardare l’iter già avviato dalla precedente amministrazione di centrosinistra: la bonifica dei terreni e, soprattutto, l’atteggiamento del Ministero. Molti temono che, vista l’estrazione di Speranza, il partner iato pubblico/privato possa essere rimesso in discussione (anche per la Città della Salute di Novara) e, come richiesto dal suo predecessore, la pentastellata Giulia Grillo, venga posta come condizione per far partire i finanziamenti l’apertura del “dibattito pubblico”.

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