GLORIE NOSTRANE

E Fassino torna feluca, anzi Rapporteur

L'ex sindaco di Torino nominato questa mattina dall'assemblea del Consiglio d'Europa relatore sui rapporti con la Serbia. E presto arriverà anche l'elezione al vertice della Commissione Esteri di Montecitorio. Così il Lungo resta sulla breccia

E Piero Fassino? Che sta combinando il Lungo? Sono in tanti a chiederselo dopo che per settimane il nome dell’ex sindaco di Torino ha marcato visita su tutte le tabelle dei maggiorenti dem, mai neanche pronunciato nelle trattative con il Movimento 5 stelle, né per un incarico da ministro né da sottosegretario. Si era parlato all’inizio di una sua possibile designazione a Bruxelles come commissario, ma ben presto Nicola Zingaretti ha virato sull’ex premier Paolo Gentiloni, cui in queste ore sono stati affidati gli Affari Economici. E Piero? Possibile sia rimasto fuori dai giochi? Macché! È lì che tesse la sua tela, forte del fatto che a gestire le trattative sulle poltrone per il Pd è il suo antico sodale Dario Franceschini.

Intanto è appena stato nominato Rapporteur (cioè relatore) sulla Serbia per l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Il mandato, di cinque anni, è stato conferito questa mattina a Parigi dalla Commissione competente e rientra nell’attività di monitoraggio che l’Assemblea svolge sull’applicazione dei diritti civili e democratici nei 47 paesi del Consiglio d’Europa. Così Fassino torna finalmente a occuparsi di ciò che più gli piace: rapporti internazionali, geopolitica, una boccata d’aria rispetto alle miserie nostrane. E per rendere ancor più incisiva la sua azione, chiusa quest’infornata di nomine governative, sarà eletto presidente della Commissione Esteri a Montecitorio (di cui ora è vice), rilevando il testimone dalla grillina Marta Grande, in procinto a sua volta di diventare sottosegretario pare alla Farnesina, al fianco di Luigi Di Maio.

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