LA KASTA

Vitalizi, scontro tra Lega e M5s: "Difendete i privilegi", "populisti"

La rottura tra gli ex alleati si trasferisce da Roma a Torino. La Commissione Bilancio della Regione Piemonte approva una riduzione delle spese sull'assegno agli ex consiglieri per 600mila euro. Respinto un emendamento grillino e scoppia la bagarre

Arrivano fino in Piemonte gli strascichi del divorzio romano tra Lega e Movimento 5 stelle. E mentre in Parlamento gli uomini del Capitano danno dei “poltronari” agli ex alleati, in Consiglio regionale ad andare alla carica sono proprio i grillini: “La Lega difende i privilegi della vecchia politica” tuonano in una nota i consiglieri pentastellati che in Regione sono la seconda forza d’opposizione. Il casus belli è la bocciatura della proposta targata Cinquestelle di ridurre i costi dei vitalizi.

La Commissione Bilancio del Consiglio regionale ha approvato questa mattina,  all’unanimità, la legge che ridetermina l’assegno per gli ex consiglieri, attraverso l’introduzione del sistema contributivo. La norma, una volta approvata in aula, comporterà un risparmio di quasi 600mila euro. Ma per i Cinquestelle si poteva fare di più e per questo avevano presentato un emendamento a prima firma Giorgio Bertola per colpire chi percepisce il doppio vitalizio da consigliere regionale e  parlamentare, riducendo il primo del 40 per cento. Provvedimento respinto. “La nostra misura avrebbe interessato otto ex consiglieri (esclusi dalla cosiddetta clausola di salvaguardia) con un conseguente incremento del 25 per cento dei risparmi per la Regione Piemonte (130 mila euro)”. Tanto è bastato per far scattare da parte dei leghisti piemontesi l’accusa di “populismo”, a cui i grillini hanno risposto imputando al centrodestra, e in particolare al Carroccio, di “non voler toccare i privilegi della vecchia politica”.

Speculazione politica a parte, la contrarietà dei commissari alla proposta del M5s trae origine dalle perplessità sulla legittimità dell’intervento normativo, che si discosta dall’intesa Stato-Regioni, nonché il timore che questo possa causare ricorsi.

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