FIANCO DESTR

"Dopo la Regione tocca a Torino"

Il guanto di sfida di Fratelli d'Italia. Un "cantiere" per costruire una piattaforma politica in vista delle elezioni comunali. Alla festa "aspettando Atreju", i seguaci della Meloni si presentano come la "locomotiva" del centrodestra

Da terza gamba del centrodestra a forza trainante di una coalizione che, profondamente rinnovata nei contenuti ma soprattutto negli equilibri interni, punta a conquistare il governo di Torino. “Con questa festa intendiamo presentare Fratelli d’Italia come la locomotiva del centrodestra che lancia la grande sfida per la conquista del Comune per il voto del 2021”: così il capogruppo del partito di Giorgia Meloni in Regione Piemonte, Maurizio Marrone, aprendo questo pomeriggio “aspettando Atreju”, la kermesse torinese, che anticipa quella nazionale a Roma.

La manifestazione è ospitata in una ex fabbrica riconvertita in via Spalato, accanto alla Fondazione Sandretto. Dopo i saluti dei coordinatori regionale e provinciale, Fabrizio Comba e Fabrizio Bertot, della parlamentare Augusta Montaruli e dell’assessore regionale Roberto Rosso, è partito un tour de force di tavole rotonde: la prima dedicata a lavoro, industria, commercio e artigianato; la seconda di stampo culturale con fra gli ospiti lo scrittore Giuseppe Culicchia; l’ultima politica e dedicata a Torino: un dialogo tra Marrone e il capogruppo Pd in Comune, Stefano Lo Russo. “Con la festa – hanno spiegato i dirigenti FdI – apriamo un cantiere di lavoro per offrire una alternativa, avviamo un laboratorio dal quale emergerà la proposta che presenteremo alle amministrative. I nostri avversari possono evitare le politiche, ma dalle comunali non possono scappare”.

L’obiettivo è quello di costruire un progetto alternativo alla sinistra e a quello dei Cinquestelle, soprattutto di fronte alle avvisaglie di una traslazione in chiave locale dell’alleanza giallorossa che oggi è al governo del Paese. “Ha ragione Chiara Appendino quando dice che un sindaco deve rimanere in trincea e per questa ragione avrebbe rifiutato la proposta di Di Maio di fare il ministro del nuovo governo giallorosso attacca la deputata Montaruli –. In effetti, da quando sono arrivati i pentastellati in Comune, Torino si è trasformata in un Vietnam e i cittadini hanno dovuto indossare l’elmetto: cemento che sprofonda, bus in fiamme, slalom tra gli spacciatori. Per un attimo abbiamo anche dovuto pensare a schivare i chicchi di grandine augurati dal suo caro (ormai ex) vicesindaco. Poi ad andare via è stato il Salone dell’auto e siamo rimasti anche senza carri armati. Si, ‘trincea’ è la parola giusta”.

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