LAVORO & OCCUPAZIONE

Sciopero lavoratori ex Embraco, "presi in giro da Bruxelles e Roma"

Il governatore Cirio solidale con i 400 dipendenti in lotta. Mancano nove mesi alla fine della cassaintegrazione e dalla nuova proprietà non sono arrivate rassicurazioni. Hanno subito un'ingiustizia dalla Whirlpool e dal governo che un anno fa non ha risolto nulla

Dopo 14 mesi l’attività produttiva alla ex Embraco non è ripartita e non ci sono segnali positivi per i 409 lavoratori che tra dieci mesi rischiano di andare in mobilità. Per questo oggi Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero di 4 ore con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento ceduto dalla Whirlpool al gruppo cino-israeliano Ventures che avrebbe dovuto iniziare la produzione di pannelli solari. Finora sono rientrati 187 lavoratori su 411, ma la produzione è completamente ferma. Non c’è traccia di macchinari, chi è in azienda pulisce i vetri o pittura pannelli. Il rischio è che tra dieci mesi vadano tutti in mobilità.

“La Regione non lascia i lavoratori da soli. Hanno subito un’ingiustizia dalla Whirlpool con la decisione di trasferire la produzione in Slovacchia, ma anche dal governo che un anno fa ha messo a punto una soluzione che avrebbe dovuto risolvere il problema. A distanza di un anno però la situazione sia dal punto di vista finanziario e occupazionale resta irrisolta. I lavoratori sono stati presi in giro da Bruxelles e da Roma”, ha detto il presidente della Regione Alberto Cirio. L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, ha annunciato che “partiranno corsi di formazione per poco più di 300 lavoratori con un impegno di 220mila euro che verranno erogati al termine dell’attività formativa. Stiamo aprendo canali tra istituti bancari e Ventures e già la prossima settimana ci sarà un incontro per eventuali interventi a supporto del loro piano”.

“È uno sciopero anomalo fortemente voluto dai lavoratori, non per fermare la produzione che non è mai ripartita ma per richiamare l’attenzione. Basta parole, ora i fatti. Alla Regione chiediamo di darci una mano e di chiedere al Mise di fare in fretta”, ha detto il segretario della Uilm Dario Basso. “Siamo a un punto di non ritorno questo progetto deve arrivare a una conclusione”, ha affermato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Piemonte.

La Ventures ha bisogno dalle banche di 3 milioni per fare partire la produzione alla ex Embraco. Il piano è di 6-7 milioni. Lo ha detto l’assessore Chiorino davanti ai cancelli dello stabilimento. “Per la prima volta la proprietà ha riconosciuto di non avere la capacità finanziaria per fare un intervento da sola. Per questo la prossima settimana organizzeremo un incontro tra gli istituti di credito e la proprietà”, ha spiegato il presidente della regione Piemonte Cirio. Il governatore ha promesso ai lavoratori che sentirà già oggi il ministero dello Sviluppo economico per chiedere la convocazione di un tavolo sulla ex Embraco. Saranno organizzati pullman per portare i lavoratori a Roma.  “Ho sentito poco fa il sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi, mi ha detto che ha giurato oggi, è la prima vertenza che le arriva e se la ricorderà”, ha detto Cirio.

print_icon