COMUNE DI TORINO

Pironti assessore, polemiche nel M5s

Appendino annuncia durante la riunione di maggioranza il nome del titolare dell'Innovazione che prende il posto della Pisano. Professore associato alla facoltà di Economia è stato stretto collaboratore del neo ministro. Curatella: "Auspicavo una nomina politica"

“Tanti auguri al nuovo assessore all’Innovazione Marco Pironti”. È un augurio di buon lavoro amaro e polemico quello che il consigliere del M5s Aldo Curatella riserva al successore della neo ministra Paola Pisano, con cui aveva ingaggiato più volte duelli in questi tre anni di amministrazione Appendino. Pironti è professore associato alla Facoltà di Economia di Torino è stato tra i più stretti collaboratori di Pisano in campo accademico.  

“Ritengo che per l’assessorato all’Innovazione la Città e i cittadini, in nome dei quali e per i quali amministriamo, era necessaria una figura politica” dice Curatella, che non ha mai fatto mistero della sua volontà di occupare quella casella strategica in giunta. E invece sin dall’inizio sindaca e in particolare la stessa Pisano hanno fatto sapere di prediligere una soluzione “tecnica” e soprattutto “in continuità” con quanto fatto sin qui. Una sconfessione su tutta la linea delle battaglie per una innovazione sostenibile condotte da Curatella. Secondo il consigliere pentastellato “l’etica e gli impatti ambientali, sanitari e sociali nell’innovazione devono essere prioritari rispetto a una mera gestione e implementazione dell’innovazione più o meno di frontiera”. Proprio per marcare la sua contrarietà, mentre era ancora in corso la riunione di maggioranza in cui Appendino ha annunciato il nome del nuovo assessore, Curatella ha pubblicato l’ennesimo post polemico sui social.

Curatella, tuttavia, non è l’unico esponente della maggioranza grillina a subire con un certo disappunto il metodo adottato dalla prima cittadina. Dopo la nomina di Antonino Iaria all’Urbanistica non erano mancate le polemiche e i musi lunghi, in particolare quello di Damiano Carretto, che ambiva non poco a quella poltrona. Questa volta c’è anche un problema di procedura, giacché più di un consigliere imputa ad Appendino la mancanza di condivisione di una scelta sulla quale si è affidata totalmente alla Pisano: è stata quest’ultima, infatti, a scegliersi il suo successore.

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