Iva differenziata, altra complicazione

La vita moderna, nonostante i vantaggi della medicina e delle tecnologie moderne, è piuttosto complicata. La tecnologia, il cui scopo è alleviare la fatica umana, viene usata come scusa per caricare di burocrazia il povero cittadino. Ormai i software di contabilità e gestione sono piuttosto diffusi e hanno reso il lavoro dei contabili più facile. Il problema sono gli Stati moderni, in particolare quello italiano, che si inventano sempre nuovi adempimenti per il cittadino che cerca di arrivare a fine mese. Il detto popolare “si stava meglio quando si stava peggio” trova ragion d’essere proprio in questo. Da un lato, la tecnologia ti allieva il lavoro da tutte quelle operazioni ripetitive e noiose e dall’altra, legislatore e burocrati che ti chiedono sempre nuovi adempimenti. Alla fine il bilancio delle due tendenze è a favore della complicazione burocratica, rendendo la vita dei cittadini un inferno. Probabilmente qualche vecchio contabile preferirebbe tornare ai conti manuali, pur di vedere ridotta la burocrazia. Purtroppo molti pensano che sia la tecnologia a creare complicazioni e a volte può succedere, mentre il reale problema è la presenza sempre più ingombrante dello Stato. Una persona che lavora, con famiglia a volte preferirebbe pagare qualcosa in più, pur di non dover compilare mille scartoffie che assorbono tempo e lo espongono al rischio di sbagliare. Ovviamente più aumentano gli adempimenti più aumenta la probabilità di sbagliare. Se devo compilare cento moduli, oltre al tempo che si deve impiegare, si moltiplica per cento le possibilità di sbagliare rispetto ad un singolo modulo. Molte volte si preferirebbe pagare qualcosa in più, in maniera semplice e definitiva che non impazzire fra mille adempimenti. Tanto poi alla fine si sbaglia e si deve pagare comunque in più. Capita a volte che gli stessi commercialisti consiglino di pagare le cartelle di piccolo importo anche se si ha ragione, perché costerebbe di più il loro lavoro che il valore della cartella. Viene il dubbio che spesso è quello il risultato che si vuole ottenere: emettere cartelle per piccole somme palesemente errate, ma che grazie alla burocrazia costerebbe di più farsi riconoscere la ragione che pagarle. Insomma un altro modo per integrare le già esose entrate fiscali dello stato italiano.

Ora stanno studiando le aliquote differenziate per l’Iva in base al tipo di pagamento per incoraggiare l’uso della moneta elettronica. In altri articoli abbiamo già specificato che la lotta al contante nasconde un gigantesco regalo alle banche e c’entra poco con la lotta all’evasione. Per quanto promettano delle detrazioni per i pagamenti con carta, è piuttosto evidente che è un modo subdolo per aumentare le tasse, che andranno a colpire i ceti più deboli come gli anziani poco competenti in tecnologia e i poveri che faticheranno a farsi riconoscere una carta di credito e pagare le varie spese di tenuta conto, carta, bancomat ecc. Bisogna essere chiari: le tasse in qualche modo alla fine colpiscono i poveri e bloccano il cosiddetto ascensore sociale.

Detto ciò, bisognerebbe spiegare al legislatore, che le cose non si fanno per magia. Le aliquote differenziate Iva in base al tipo di pagamento comportano una complicazione nella contabilità facendo aumentare la probabilità di errore. Immaginate un piccolo esercizio commerciale che debba giustificare i versamenti Iva dimostrando quelli che sono avvenuti in contanti e quelli con carta: un delirio. Non solo. Il legislatore non si rende conto del lavoro e delle difficoltà che esistono dietro l’aggiornamento dei software di contabilità e dei relativi costi che alla fine pagano sempre i consumatori finali. Il legislatore immagina forse di essere in Star Trek in cui basta parlare ai computer affinché si realizzano i calcoli necessari. La realtà è più complessa, è realizzare un aggiornamento del software in poco tempo non è facile e bisogna considerare anche l’addestramento del personale alle nuove funzionalità. Un costo immane. Tutto questo per non dire che si alzano le aliquote Iva e far credere che la pressione fiscale rimane costante. Se proprio dobbiamo pagare è chiedere troppo di farlo in maniera semplice e senza possibilità di errore?

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