Autostrade: assemblea delegati a Torino, subito contratto

Sono 300 i delegati, provenienti da tutta Italia, riuniti al Dopolavoro ferroviario di Torino, per l'assemblea nazionale convocata in vista dello sciopero del personale delle autostrade di domenica 13 e lunedì 14 ottobre contro il mancato rinnovo del contratto scaduto da dieci mesi. Lo sciopero, il terzo dall'inizio della vertenza, interesserà quattro ore gli addetti agli impianti, alle sala operative e gli ausiliari della viabilità, mentre si fermerà otto ore il personale dei caselli. I delegati hanno espresso nei loro interventi preoccupazione e rabbia perché "un ritardo di questa misura nel rinnovo del contratto non si era mai verificato". In un periodo di rinnovi e riorganizzazioni di concessioni autostradali - spiegano - c'è resistenza soprattutto da parte delle concessionarie associate a Fise Acap, che rappresenta il gruppo Gavio, all'inserimento nel contratto della clausola di salvaguardia. Un elemento che per i delegati "è irrinunciabile". Ci sono concessioni scadute - due in Piemonte, Ativa e A21 Torino-Piacenza - dove neanche il ministero dei trasporti ha messo la clausola sociale. I delegati chiedono garanzia sulla continuità occupazionale, applicazione del contratto di settore e mantenimento dei trattamenti economici e normativi. Sono 4.000 i lavoratori di concessioni autostradali scadute o in scadenza a fine anno su una platea di circa 14.000 dipendenti complessivi del settore.

"La clausola sociale di salvaguardia dell'occupazione rappresenta un elemento irrinunciabile nella sottoscrizione del contratto nazionale", affermano i segretari nazionali Filt Cgil, Cristina Settimelli e Fit Cisl Maurizio Diamante e il responsabile nazionale viabilità Uiltrasporti Paolo Collini. "In una fase nuova e critica di cambiamento del sistema delle autostrade con concessioni scadute ed in scadenza, è fondamentale. Oltre a fare in modo che sia inserita nel contratto e finché non la otterremo abbiamo dai lavoratori, allo stesso tempo arrabbiati e preoccupati, il mandato ad andare avanti nelle iniziative di mobilitazione - spiegano infine i tre dirigenti sindacali - ci attiveremo anche presso il Ministero dei Trasporti perché inserisca la clausola nei bandi di gara per le nuove concessioni".

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