PALAZZO MADAMA

Tassa di soggiorno, norma anti-evasione

I gestori di hotel e alberghi unici responsabili del versamento dell'imposta. Primo firmatario il senatore Pd Laus: "Non sono permesse scuse". Regole più stringenti anche sull'utilizzo di queste risorse da parte dei Comuni

Dopo anni di incertezza per gli enti pubblici, ma anche per gli operatori alberghieri, si torna a parlare di riscossione della tassa di soggiorno attraverso un disegno di legge che prospetta regole più chiare e dinamiche più stringenti nell’attribuzione delle responsabilità, ma soprattutto interviene sulle lacune legislative che hanno causato sin qui numerosi procedimenti in sede penale.

La proposta, che vede come primo firmatario il senatore Mauro Laus (Pd), definisce innanzitutto il ruolo dei soggetti titolari delle strutture ricettive, che dovranno rispondere in prima persona dell’evasione fiscale conseguente al mancato versamento della tassa: “Non sono ammesse scuse - spiega Laus – per chi non versa, salvo la possibilità di rivalersi eventualmente sugli ospiti che non hanno pagato. Quei denari sono dovuti per legge e rappresentano un capitolo importante nelle casse dei Comuni. Per contro lo stesso legislatore ha omesso per quasi un decennio di disporre le necessarie modalità applicative del tributo, preferendo costosi e talvolta iniqui processi penali a carico degli imprenditori, senza che fosse garantita la certezza del diritto”.

Di recente solo a Roma 20 strutture alberghiere inadempienti sono finite nel mirino della Procura: nella città simbolo del turismo i mancati introiti totali sono già stati stimati in 8 milioni di euro.

Se sarà approvato il ddl Laus, che modifica l’articolo 4 del decreto legislativo 23 del 2011, il gestore della struttura ricettiva sarà individuato quale responsabile unico del versamento dell’imposta di soggiorno e in questa cornice, in caso di omesso, ritardato o parziale versamento, si vedrà applicata la relativa sanzione amministrativa stabilita in base alle leggi vigenti. Per recuperare almeno in parte le somme che mancano all’appello delle casse comunali, il disegno di legge prevede inoltre una sospensione di 120 giorni dei procedimenti penali già aperti, periodo durante il quale i soggetti a processo avranno la possibilità di versare quanto dovuto e rientrare nella fattispecie del nuovo ddl.

Nell’articolato, la proposta richiama anche la responsabilità degli enti locali a regolamentare le modalità di versamento dell’imposta e i relativi controlli. “Ma ancor più importante è il vincolo di destinazione delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno, che i  Comuni debbono dimostrare essere davvero destinate a interventi in via esclusiva nel comparto turistico” sottolinea Laus, che nel ddl ha voluto rafforzare quanto già previsto in origine dal decreto.

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