CasaPound "imbavaglia" statue del centro, "protesta contro la censura sui social"

Un bavaglio sulle statue nel centro di Torino e in tutta Italia: questa l'iniziativa con cui nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre gli attivisti di CasaPound hanno protestato contro la censura in Rete, a 40 giorni dalla disattivazione delle loro pagine e dei profili da parte delle piattaforme Facebook e Instagram, in attesa della prima udienza della causa intentata contro i siti di Mark Zuckerberg, fissata per il 13 novembre. "Non si è trattato di un episodio isolato - spiega CasaPound in una nota - anzi, l'azione contro di noi è stata probabilmente la prova generale rispetto al tentativo di mettere a tacere gradualmente la voce dei sovranisti, come del resto dimostrato dalle censure che continuano ad essere poste in essere contro innumerevoli profili e pagine, ma anche ad esempio dal processore di pagamento PayPal contro imprenditori colpevoli solamente di essere lontani da posizioni globaliste". "Per fortuna - prosegue il movimento - inizia ad allargarsi il fronte di coloro che hanno compreso la gravità delle censure in atto, come dimostrato dalla partecipazione al convegno sulla libertà di espressione "Riprendere la parola", organizzato da Il Primato Nazionale e che avrà luogo oggi pomeriggio alle 17, insieme al nostro Simone Di Stefano, di personalità del mondo dell'informazione e della cultura". "E' anche in considerazione del momento cruciale per il fronte sovranista e dell'attacco senza precedenti in corso - conclude CasaPound - che domani pomeriggio saremo in piazza San Giovanni, senza simboli ma con centinaia di tricolori, con la volontà di arricchire anche con le nostre idee e battaglie di sempre una piattaforma programmatica, quella dell'opposizione al governo da incubo giallofucsia, che non può limitarsi ai pur fondamentali temi dell'immigrazione e della pressione fiscale, ma deve iniziare a occuparsi con forza anche di casa, lavoro, famiglia, salari e Stato sociale".

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