POLITICA & LAVORO

La tavolata sull'automotive

Più di 40 le organizzazioni, aziende, associazioni e sindacati invitati dal ministro Patuanelli al Mise per discutere del futuro di un settore che rappresenta quasi il 6% del Pil e occupa oltre 250mila lavoratori. La sfida: trasformare la crisi in opportunità"

Più che un tavolo una tavolata. Più di quaranta i soggetti invitati dal ministro grillino dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli all’incontro per discutere del futuro dell’automotive in Italia. Sindacati e associazioni d’impresa, onlus e consorzi: chiaro che la Regione Piemonte si sia offesa per il mancato invito, ci sono praticamente tutti. E più il consesso è allargato più gli esclusi rosicano come dimostrano le rimostranze dell’assessore al Lavoro piemontese Elena Chiorino, che ha definito “inaccettabile” l’esclusione del Piemonte, tra le regioni più esposte d’Italia per la crisi di un settore che a livello nazionale conta circa 6 mila imprese (di cui molte Pmi, con oltre 156 mila addetti diretti) legate all'industria tricolore delle quattroruote, aziende che diventano 250 mila con l’indotto collegato e che corrisponde al 7% del totale degli addetti dell’intera manifattura italiana. Un valore della produzione di 93 miliardi di euro, pari a oltre il 5,3% del Pil. Il tavolo è stato convocato dal ministro per avviare un confronto a 360 gradi sul settore e individuare degli strumenti per rilanciarlo.

Presenti al tavolo l’Automobile Club d’Italia, l’Ancma, l’Anfia, l’Aniasa, l’Anigas, Assilea, Assogasliquidi/Federchimica, l’Associazione Nazionale Imprese distributrici metano autotrazione, Assocostieri, Assopetroli, Lamborghini, Casartigiani, Class Onlus, Cluster Trasporti, Cna, Cnh-Iveco, Confindustria, Confartigianato Autoriparazione, Ecogas (Consorzio Gas Ecologici per Autotrazione), Elettricità Futura (Unione delle Imprese Elettriche Italiane), Energia Libera, Fiat Chrysler Automobiles, Federauto, Federmeccanica, Federmetano (Federazione Nazionale Distributori e Trasportatori di Metano), H2IT (Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile) Motus-E, Ngv Italia, Nissan, Piaggio C., Renault, Tesla, Toyota, Unione Petrolifera, Unrae, Center for Automotive and Mobility Innovation - Università Ca’ Foscari, Politecnico Torino, Cgil, Cisl, Uil, Fim, Fiom, Uilm, Ugl Metalmeccanici, Aqcf-R - Associazione Quadri e Capi Fiat-Rappresentanza.

“Noi speriamo in un forte cambio di registro rispetto ai provvedimenti del precedente governo che spingevano verso l'elettrico in maniera frettolosa e che hanno accentuato la crisi del settore" afferma il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco secondo cui è necessario abbandonare certa “retorica ambientalista” e sostenere “un’azione forte per sostenere l’industria dell’auto italiana verso la transizione affinché l’Italia possa conservare un'eccellenza anche nelle tecnologie del futuro”. Da Capri, aprendo il convegno dei Giovani di Confindustria, il presidente Alessio Rossi si è rivolto direttamente a Patuanelli: “Ora o mai più dobbiamo trasformare la crisi dell’automotive in un’opportunità di crescita. E se la mobilità del futuro è sostenibile, bisogna creare da subito un mercato che restituisca ricchezza a tutto il paese, libero e accessibile anche alle Pmi. Magari con il traino dei big player, che avranno il compito di spianare loro la strada”.

“Incentivare la diffusione della ricarica elettrica privata all’interno dei bonus per la ristrutturazione edilizia, l’efficienza energetica e l’adeguamento sismico degli edifici” è invece una delle proposte di Confindustria e Anfia. Le associazioni d’impresa hanno avanzato al governo la richiesta di “incentivazione diretta per l’istallazione della ricarica elettrica privata mediante detrazioni fiscali”, ma anche criticato l’attuale sistema bonus malus (la cosiddetta eco-tassa) introdotto in via sperimentale per il triennio 2019-2021 dalla legge di bilancio dello scorso anno, che prevede incentivi per chi acquista un’auto con emissioni inferiori a 70 gr/km Co2.

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