ASSISE

Radicali, congresso a Torino

Il partito guidato da Silvja Manzi nel capoluogo piemontese per rinnovare i suoi organismi. All'orizzonte un profilo politico da costruire, le incognite intorno a +Europa e il dialogo aperto con Calenda e Richetti

Stato di Diritto, Stato di Diritti, questo il titolo del XVIII congresso di Radicali italiani che si svolgerà a Torino dall’1 al 3 novembre, al Centro Congressi Pacific Hotel Fortino. A sprezzo del calendario e di un weekend che celebra oltre ai santi – categoria a cui non possono certo ascriversi – anche i morti, gli eredi di Marco Pannella vogliono dimostrare di esserci, di essere ancora vivi, seppur con un passato alle spalle da far venire i brividi e mille incognite sul futuro.

È la prima volta dei Radicali italiani a Torino, una scelta che certifica il peso crescente della segretaria Silvja Manzi, foggiana di nascita e torinese di adozione, classe 1973, eletta lo scorso anno. Ci fu un precedente, invece, nel 1972, quando fu il Partito Radicale (che è altra cosa rispetto a Ri) a radunarsi nel capoluogo piemontese, curiosamente negli stessi giorni, dall’1 al 3 novembre. Quattro anni più tardi il Pr fu la prima organizzazione politica ad avere una leader donna, Adelaide Aglietta: era il 1976 e a lei, ancora oggi, è intitolata l’associazione torinese. Al momento non si sa chi saranno i candidati alla segreteria: Manzi sarebbe pronta a cedere il proprio posto in una logica di rotazione ma molto dipenderà da chi si farà i avanti il giorno del congresso.   

I lavori si aprono l’1 novembre con la tavola rotonda sullo Stato di diritto cui parteciperanno Emma Bonino, il costituzionalista Fabrizio Cassella, il presidente dell’Unione delle Camere Penali Gian Domenico Caiazza (quest'ultimo in attesa di conferma) e la stessaManzi. Dalle 16,30 inizieranno i lavori congressuali. Tra gli ospiti anche l’eurodeputato Carlo Calenda, la senatrice a vita Elena Cattaneo, il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, l’economista Pietro Garibaldi, Elena Loewenthal, scrittrice e consigliera regionale mancata (subentrerebbe in caso di dimissioni di Sergio Chiamparino), l’avvocato Bruno Segre, Antonio Stango, presidente della Federazione italiana dei diritti umani.

Un congresso che segna un passaggio cruciale per i Radicali che dovranno decidere se procedere all’interno del contenitore di +Europa e soprattutto come ampliare la platea degli elettori dopo il dialogo aperto con i fuoriusciti del Pd Calenda e Matteo Richetti. Lo spazio al centro è quello che è, il timore di finire divorati da chi minaccia di occuparlo completamente – Matteo Renzi – è forte. E in questi anni non sono mancate tensioni e scissioni anche all’interno del mondo radicale, lo dimostra l’addio di una figura storica come Marco Cappato.

print_icon