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Iren tra i campioni d'Italia, spiegatelo ad Appendino

Ambrosetti conferma la crescita della multiutility. In cinque anni il titolo in borsa è raddoppiato: investimenti, innovazione e nuove assunzioni. Ma la sindaca di Torino ha ceduto quote per fare cassa

Iren, la multiutility attiva in 11 regioni italiane con epicentro a Torino, Genova e Reggio Emilia, è la venticinquesima azienda italiana del comparto industriale, con 4 miliardi di euro di ricavi nel 2018 e contribuisce per 2,5 miliardi al Pil nazionale. È quanto emerge da uno studio di Ambrosetti presentato oggi a Milano. Tra il 2014 e il 2018 il titolo è cresciuto in borsa del 128 per cento, gli investimenti del 71 per cento e gli occupati del 56 per cento. Il Gruppo ha attivato oltre 28mila posti di lavoro in Italia, tra effetto diretto, indiretto e indotto. Rispetto alla media nazionale del 48% Iren si è distinta per le perdite idriche inferiori del 13% e un raccolta differenziata superiore del 9%, pari al 64,3% dei rifiuti raccolti. Iren è il primo operatore nazionale nel teleriscaldamento e produce l’87% di energia elettrica da fonti “rinnovabili o assimilate”, a fronte di una media nazionale del 35%. Nell’ultimo triennio Iren ha emesso tre Green Bond per un valore totale di 1,5 miliardi di euro.

Insomma, un top player nel mercato di gas, luce, energia e rifiuti. Un gioiello nel panorama delle multiutility pubbliche, in grado di offrire servizi di qualità e garantire dividendi ai propri soci, al punto che c’è chi, come il Comune di Genova ha investito risorse per consolidare la propria posizione, mentre a Torino Chiara Appendino, ha messo sul mercato il 2,5% delle azioni per fare cassa.

“Nel 2018 Iren ha servito complessivamente 405 Comuni in 11 Regioni per un totale di 4,26 milioni di abitanti, oltre il 7% della popolazione italiana” ha spiegato il presidente Renato Boero. “Oggi – ha aggiunto – Iren ha l’ambizione di essere un attore chiave a livello nazionale per abilitare lo sviluppo dei territori serviti, aiutandoli ad affrontare le sfide di transizione energetica, di economia circolare e i nuovi scenari di innovazione nei servizi”. “La continua crescita registrata negli ultimi anni – gli ha fatto eco l’ad Massimiliano Bianco – ha consentito a Iren di essere sempre più pronta a cogliere le sfide del settore, per rispondere alle quali prevede di investire 3,3 miliardi nei prossimi 5 anni, di cui la maggior parte in digitalizzazione e sostenibilità”. “Il futuro – ha aggiunto – si giocherà sulla capacità di dare risposte alle nuove sfide delle città italiane come la competitività, la sicurezza, l'inquinamento, la mobilità, il consumo di risorse, l’inefficienza infrastrutturale e i servizi integrati”. “In questo scenario – ha concluso – Iren vuole giocare un ruolo da attore protagonista”.

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