Il gioco delle tre carte

Nei mercati di una volta esisteva la figura del giocatore che con il suo banchetto illudeva la gente sulla possibilità di vittoria che puntualmente non avveniva. A volte si usavano le carte altre volte dei bicchieri, ma il meccanismo ero lo stesso e prevedeva tre oggetti apparentemente simili di cui uno nascondeva una particolarità e il gioco consisteva nell’individuarlo fra i tre. Normalmente esisteva un complice dall’area ingenua, a volte un bambino, che riusciva a vincere per dimostrare l’onestà del giocatore e la possibilità di vincere per tutti. Ovviamente era tutta un’illusione e chi provava a giocare non poteva che perdere.

Siamo in tempo di finanziaria e sui giornali e nelle dichiarazioni dei politici si susseguono proposte e controproposte che cercano di delineare la futura manovra. Di tutte le dichiarazioni di ministri e politici vari si può desumere una sola cosa certa: stanno giocando al gioco delle tre carte con i cittadini. Dichiarano che le tasse le stanno abbassando e incrementano mille balzelli a destra e a manca. Dicono che hanno disinnescato l’aumento dell’Iva, ma stanno aumentando tutto il resto. Il gioco delle tre carte in piena regola. Dato che si sta in ogni caso aumentando la pressione fiscale non era meglio aumentare l’Iva senza creare mille balzelli che vanno a complicare la vita? Il massimo della faccia tosta dei politici è stato raggiunto con la cedolare secca sugli affitti concordati, quelli al di sotto delle tariffe di mercato per venire incontro agli inquilini. Pare quasi certo che l’aliquota passerà dal 10% al 12,5% e lo sbandierano come riduzione perché era in programma un aumento al 15%: ma ci credete degli idioti? Un aumento è un aumento e c’è poco da discutere. Altro mascheramento sono le imposte ecologiche. Approfittando della moda ecologica del momento, si mascherano degli aumenti delle tasse come miglioramenti ambientali. La realtà è che le tasse aumentano e l’ecologia è solo una scusa.

Si è sempre parlato di diritti acquisiti, ma per le partite Iva si voleva abolire il regime forfettario che non è un regalo, ma semplicemente una semplificazione per chi fattura poco, come d’altronde succede anche in altre nazioni. Ad oggi pare che questa norma non sarà abolita. Si vanno a perseguire sempre i piccoli, mentre i grandi fanno quello che vogliono. La cosiddetta lotta all’evasione si concluderà come al solito, con un aumento dei controlli dei contribuenti già noti che dovranno impazzire ancora di più per dimostrare di avere correttamente compilato la dichiarazione dei redditi. Chi è sconosciuto al fisco rimarrà tale.

Per evitare l’aumento dell’Iva sarebbe stato sufficiente abolire quota 100, il reddito di cittadinanza e chiudere Alitalia, provvedimenti che hanno dimostrato la loro inutilità nel rilancio dell’economia.

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