REGIONE

Borse di studio "al 100%", giurin giurello di Cirio

Dopo le proteste delle opposizioni e il presidio degli studenti universitari il governatore promette: "Non sarà tagliato neppure un euro". Ma neanche le risorse attuali sono sufficienti. "Provvederemo a integrare i fondi" - VIDEO

Palazzo Lascaris, ore 10. Mentre all’interno si tiene la seduta congiunta delle Commissioni consiliari Bilancio e Cultura, in strada gli studenti protestano contro la delibera con cui la giunta Cirio aveva operato il dimezzamento le risorse destinate alle borse di studio.

Dopo gli incontri avuti oggi con la presidente di Edisu Marta Levi, le Commissioni competenti del Consiglio regionale e i rappresentanti degli studenti dei tre Atenei piemontesi, il governatore Alberto Cirio cerca di fare chiarezza confermando di voler riassegnare anche quest’anno i 26 milioni previsti per le borse di studio: “La Regione non ha tagliato di un solo euro le risorse per le borse di studio e la delibera che la Giunta ha approvato questa mattina ne è la prova concreta”. Anzi, aggiunge il presidente, “abbiamo assegnato all’Edisu 26,5 milioni di euro contro i 20 dati nel 2018. Un incremento del 30% che, pur a fatica, il nuovo governo regionale in sede di assestamento ha voluto confermare, a testimonianza di come il diritto allo studio sia per noi un principio irrinunciabile”.

Tuttavia, Edisu ha fatto notare alla Giunta che i 26,5 milioni che potevano essere sufficienti durante l’era Chiamparino oggi potrebbero coprire solo l’85% degli aventi diritto. La situazione, rispetto a quella che si trovava di fronte la giunta precedente, è infatti cambiata: gli idonei non sono più 14mila ma sono oggi saliti a 15 mila, per cui sarebbero da assegnare fra i 7 e i 10 milioni, così da raggiungere una somma che si aggirerebbe fra i 32 milioni e i 36 milioni. Se così non fosse, avvertono le minoranze di centrosinistra, crescerebbe il potenziale disavanzo fra gli idonei e gli assegnatari, rischiando di lasciare senza borsa di studio circa 2mila studenti. Cirio prende atto e assicura: “Lavoreremo in queste settimane per trovare altre risorse nel bilancio per compensare anche la quota restante e arrivare comunque al 100%”.

Riguardo ai 26 milioni riassegnati, il capogruppo di Luv Marco Grimaldi rivendica il merito della propria azione: “Quella di stamattina è stata una prima bella vittoria: senza la nostra denuncia pubblica il 50% sottratto all’Edisu non sarebbe stato riassegnato e le borse sarebbero state dimezzate”. Tuttavia, il consigliere promette di non abbassare la guardia nel caso in cui l’esecutivo si rimangiasse la parola: “Finché non vedremo il 100%, di certo non smetterà lo stato di agitazione degli Atenei e degli studenti e tantomeno il nostro impegno”.

Anche il Pd non diminuisce la pressione sulla giunta. Come denuncia il consigliere Pd Diego Sarno: “Sulle borse di studio sembra che non ci sia la volontà politica di trovare i 7 milioni mancanti. La giunta potrebbe per esempio attingere al fondo di riserva regionale, che quest’anno ammonterebbe a circa 8-9 milioni. Dica chiaramente se ha intenzione di non trovare i fondi per le borse di studio, ma una cosa è certa: in caso contrario si tratta di una scelta politica, non certo contabile”. Rincara la dose Grimaldi, che richiama l’attenzione sulle possibili conseguenze di un taglio regionale: “Il Piemonte rischia di perdere i 15 milioni di contributi dello Stato, oltre alla faccia”. Non è tutto. Se la giunta non terrà fede ai propri impegni, infatti, si avrebbe un danno all’immagine stessa della regione, a partire da Torino che negli ultimi anni ha assunto una decisa vocazione universitaria.

Intanto, si prospetta anche su un altro terreno di scontro: i criteri di assegnazione delle borse di studio. Se Maurizio Marrone (FdI), infatti, sostiene che “non sia accettabile che il criterio di merito consideri solo i crediti, ovvero gli esami dati, e non la votazione conseguita”, ben diversa è la posizione del Pd, che a detta di Sarno “i criteri di assegnazione non devono essere modificati come propone la Destra. Il nostro obiettivo è e sempre sarà la piena accessibilità ai massimi livelli di istruzione per tutti, nessuno deve essere lasciato indietro”.

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