INDUSTRIA & LAVORO

Ventures diserta il tavolo Embraco

Mentre oltre 300 lavoratori manifestavano davanti al Comune di Torino, i sindacati si sono ritrovati all'Amma: "Serve un nuovo piano industriale". L'ipotesi di salvaguardare il fondo di reindustrializzazione del sito

La Ventures non si è presentata al tavolo convocato all’Amma sulla ex Embraco. L’azienda non ha ancora nominato il nuovo amministratore delegato e il piano industriale non ha avuto applicazione. Sono quindi necessari nuovi progetti industriali in grado di avviare la produzione nello stabilimento, tutelando i 409 posti di lavoro. “Oggi abbiamo registrato un primo passo di discontinuità rispetto alla precedente gestione, ma non è sufficiente. Sarà fondamentale costruire un piano industriale alternativo a quello presentato dalla Ventures, se non vogliamo rivivere un deja vu di altre crisi del passato”. Lo spettro di una nuova De Tomaso continua a tormentare i 300 lavoratori dell’ex Embraco che oggi hanno manifestato sia davanti a Palazzo Civico, sia di fronte alla sede dell’Unione Industriale. Secondo Vito Benevento e Mario Minore della Uilm di Torino “il caso Embraco, quello dell’Ilva e la vicenda della Whirlpool di Napoli hanno come unica costante la fragilità di un paese, privo di una politica industriale seria da almeno dieci anni”. Lo affermano dopo il tavolo sulla Ventures Production di Riva di Chieri, al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali e i legali che rappresentano la società, mentre non era presente la proprietà.

Intanto i lavoratori hanno incontrato la sindaca Chiara Appendino e il prefetto Claudio Palomba prima di riunirsi in presidio davanti all’associazione degli industriali. Ad oggi, si legge in una nota congiunta di Uilm e Fiom, il nuovo amministratore delegato non è stato ancora nominato ed è emerso che il piano industriale della Ventures non ha avuto applicazione. Sono quindi necessari, per i sindacati, nuovi progetti industriali in grado di avviare la produzione nello stabilimento, tutelando i 409 posti di lavoro. L’ipotesi emersa al tavolo di trattativa, che sarà valutata domani dalle assemblee dei lavoratori in programma alle 14, è di salvaguardare il fondo dedicato alla reindustrializzazione dello stabilimento, utilizzando la cassa integrazione, in attesa dei prossimi incontri. Domani le organizzazioni sindacali chiederanno un incontro urgente alla Regione Piemonte in vista del tavolo di crisi al Mise, che dovrebbe svolgersi entro la prima metà di dicembre. “Abbiamo ribadito nell’incontro del pomeriggio che serve trovare in tempi rapidi progetti industriali seri e credibili, in grado di ridare fiducia ai lavoratori, che si trovano oggi, dopo mesi di battaglie, a rischiare ancora una volta il proprio posto di lavoro – dice Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino –. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, a partire da chi ha presentato il progetto Ventures come fattibile, quindi la Whirlpool e i suoi consulenti per arrivare a chi ha dato credito a quel progetto, cioè il Mise e l’agenzia Invitalia. Continueremo con tutte le iniziative utili per difendere i 409 posti di lavoro”.

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