PASSATO & PRESENTE

Segre "torinese", sì della Lega

Il Carroccio di Torino si dichiara favorevole al conferimento della cittadinanza onoraria. Ricca: "Un gesto doveroso" ma sottolinea le ambiguità di certa sinistra "che ogni giorno attacca il popolo ebraico e il popolo israeliano". Semaforo verde anche da Fratelli d'Italia

Nella “migliore” tradizione italiana, un tema che dovrebbe stare ben al di sopra degli schieramenti e vedere unita, innanzitutto, la politica, finisce con l’essere l’ennesimo elemento di divisione. Pure all’interno di uno stesso fronte, addirittura tra esponenti dello stesso partito. Se quanto accaduto in Parlamento, con il meschino spettacolo di senatori rimasti seduti senza applaudire Liliana Segre, ha scritto una pagina triste, quanto sta accadendo a cascata a fronte delle attestazioni di stima e solidarietà alla sopravvissuta dei lager nazisti mostra che poco o nulla ha insegnato quanto successo giorni fa a Palazzo Madama.

Il quadro che emerge di fronte alle proposte di concedere la cittadinanza onoraria alla Segre – proposte che si vanno moltiplicando anche in Piemonte – è quello dove il fronte rimasto seduto in Parlamento (salvo poi patetici tentativi di rabberciare uno strappo lacerante con l’educazione e financo il rispetto) va in ordine sparso. Come abbiamo già scritto, se ad Asti in sindaco di Forza Italia Maurizio Rasero, accogliendo la proposta della consigliera di Italia Viva Angela Motta, ha avviato l’iter per conferire la cittadinanza onoraria alla Segre, il niet ad analogo riconoscimento è arrivato a Biella dove a fronte di un atteggiamento favorevole degli azzurri c’è stata l’impuntatura – con la ritrita motivazione della “strumentalizzazione” – di Fratelli d’Italia e della Lega.

Ma è proprio dal partito di Matteo Salvini che a Torino emerge una posizione opposta rispetto a quella appena citata di Biella. A dire che non è giusto, ma “giustissimo dare la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre” non è una voce isolata dal coro del Carroccio, ma il capogruppo in Comune, nonché assessore regionale Fabrizio Ricca. La sua posizione filoisraeliana è nota da tempo ed emerge dalle valutazioni alla base della sua presa di posizione, ma forse non è soltanto questo a porre Ricca su un piano decisamente opposto ai suoi compagni di partito di Biella e altri che la pensano come loro.

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“Ci auguriamo che questo gesto elimini le tante ambiguità contro popolo ebraico e popolo israeliano presenti a Torino e fomentate da aree politiche insospettabili” spiega il capogruppo aggiungendo, parlando al plurale, che “siamo più che favorevoli al fatto che la senatrice Segre venga proposta come cittadina onoraria di Torino. È un gesto doveroso”. Il leghista dice di augurarsi che “questa iniziativa serva a fare chiarezza e a dissipare definitivamente le tante ambiguità portate avanti da ambienti politici insospettabili e personaggi provenienti da contesti diversi, che ogni giorno attaccano il popolo ebraico e il popolo israeliano. Quante volte abbiamo dovuto commentare e condannare esternazioni di esponenti di sinistra che predicavano contro Israele e contro i diritti degli israeliani? Troppe”.

Già, perché questa è un’altra verità: basta ricordare gli attacchi alla Brigata Ebraica a Milano nelle celebrazioni del 25 Aprile da parte dell’estrema sinistra. “Quante volte – dice ancora Ricca – la doverosa commemorazione delle sofferenze che il popolo ebraico ha dovuto soffrire in passato non è stata seguita da un’attenta doverosa condanna delle sofferenze che il popolo ebraico che vive in Israele deve subire oggi, accerchiato da un terrorismo internazionale che vuole vedere questo Paese democratico sparire dalle cartine geografiche? Spesso, anzi, questa violenza ha trovato una legittimazione culturale a sinistra. Noi vogliamo che tutto ciò abbia fine e che la solidarietà sia una costante, anche quando i missili piombando dal cielo sulle case degli israeliani”.

Una Lega che ammicca alla destra estrema e una più filoisraeliana? Difficile sgombrare il campo da questa immagine del Carroccio portato assai più a destra da Salvini di quanto non lo fosse mai stato. L’antifascismo rivendicato da Umberto Bossi è diventata una parola urticante per il Capitano, ma evidentemente non per tutto “il popolo” leghista. La stessa partecipazione snobbata od osservata da esponenti del partito è stato un indicatore, talvolta sottovalutato, di un diverso sentire e interpretare valori fondativi della Repubblica. Sulla stessa linea di Ricca anche Roberto Rosso, collega in giunta regionale e capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Civico, che parla di “un gesto doveroso per il valore simbolico che la sua figura riveste per l’intero Paese”.

La ragione del no alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre, maldestramente sostenuta dalla solita “strumentalizzazione”, cade sotto le parole del capogruppo in Sala Rossa il quale, tuttavia, legittimamente non rinuncia a rammentare l’atteggiamento violentemente avverso a Israele di un pezzo della sinistra.

Con la stragrande parte del centrosinistra, la Lega a Torino (così come nei luoghi dove il Carroccio sosterrà il riconoscimento alla senatrice a vita) si troverà insieme. Non su questioni politiche, non su scelte anche importanti, ma oggettivamente divisive, bensì su una questione che meriterebbe la totale condivisione.

E il momento della convergenza è vicino: “Oggi ho depositato una mozione, raccogliendo più delle firme necessarie, per conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre”, annuncia vicecapogruppo in Sala Rossa del Pd Chiara Foglietta. Un gesto, non solo simbolico, per riaffermare da che parte stiamo, da che parte sta Torino, una città che ha ricevuto la medaglia d’oro al valore militare per l’alto sacrificio nella Resistenza e nella lotta di Liberazione dal nazifascismo. Liliana ci ha insegnato a non restare indifferenti rispetto all’imbarbarimento e alla violenza che sempre si riaffacciano nella storia e a non coltivare sentimenti di odio anche nei confronti di chi è responsabile della nostra e dell’altrui sofferenza”. Foglietta ricorda come il segretario dem Mimmo Carretta stia “lavorando con intensità alla creazione di una commissione Segre contro l’odio”. C’è da augurarsi che a fronte di una presa di posizione diversa da quella tenuta altrove dalla Lega, a Torino non si torni a dividersi anche su questa iniziativa, offuscando la simbolicamente imparagonabile concessione della cittadinanza.

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