PALAZZO LASCARIS

Rosso semplifica, il Pd complica

Duello tra giunta regionale e opposizione sulle norme taglia leggi e anti burocrazia. "Una buffonata", attacca il consigliere dem Valle. "Con i vostri cavilli avete solo reso difficile la vita dei piemontesi", replica l'assessore

Sono passate tre settimane da quando Alberto Cirio, assieme all’assessore alla Semplificazione Roberto Rosso, hanno trionfalmente portato al macero un plico con  28 leggi che avrebbero eliminato grazie al nuovo piano di sburocratizzazione della Regione Piemonte. Norme ormai da tempo non più finanziate né utilizzate ma che giacevano tra i meandri della burocrazia regionale, senza peraltro disturbare. Ma il vero problema è che a distanza di quasi un mese da quella “buffonata” come la definisce con una certa severità il consigliere dem Daniele Valle, quel provvedimento non ha ancora visto la luce.

“Mi pareva già abbastanza grave che questa buffonata avvenisse prima che il Consiglio potesse prendere visione della proposta – attacca Valle – ma oggi abbiamo toccato una nuova vetta: perché l’assessore Rosso ha finalmente presentato la sua proposta e questa non contiene l’indicazione di neanche una legge da abrogare. Solo un generico intendimento di procedere, in futuro, a semplificazioni e ad abrogazioni”.

Un duro j’accuse che provoca la reazione di Rosso, il quale rivendica un lavoro volto “a semplificare e sburocratizzare” mentre “il Pd quando era al governo si è spesso impegnato per trovare nuovi cavilli che complicassero l'esistenza ai cittadini”. Il provvedimento portato in Prima Commissione ieri da Rosso prevede che per ogni nuova legge ne venga abolita una vecchia, ma per il resto nessuna abrogazione di norme. Di qui l’attacco del Pd. “A furia di gridare al lupo al lupo – afferma Rosso – il Pd sta perdendo credibilità. Persino su una legge di buon senso, come quella sulla semplificazione che ho presentato oggi, riesce a gridare allo scandalo e usa termini come buffonata. Il Pd fa finta di non sapere che oggi non si è parlato delle 28 leggi portate al macero perché fanno parte di un altro provvedimento”.

Getta benzina sul fuoco della polemica il capogruppo Pd Domenico Ravetti, per il quale le parole di Rosso “servono solo a coprire l’assenza di iniziativa”. “Non so a chi si riferisca l’assessore quando parla di insulti, buffonate e pupazzi – afferma l’esponente dem – non certo al Pd, che tenta di fare opposizione anche se non è facile opporsi a una Giunta che nulla fa, nulla porta in Aula, e deve ricorrere ai roghi di leggine per fare notizia”. Nel rivendicare l’azione del centrosinistra che nella passata legislatura ha lavorato alla realizzazione di testi unici, Ravetti avverte che certe esternazioni non possono non compromettere il rapporto tra maggioranza e opposizioni. “Forse il governatore Alberto Cirio e Rosso – conclude – vorrebbero davvero avere in Aula dei pupazzi. Noi non lo siamo, e sapremo rendere la vita difficile a chi crede di essere uno statista solo perché annuncia quotidianamente di voler cancellare qualche norma”.

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