BENECOMUNISMO

Cavallerizza "liberata", via i rider

È in corso l'operazione di sgombero del complesso patrimonio Unesco. A "resistere" alcuni rider che hanno rifiutato l'accordo con le istituzioni. In 14 saranno denunciati per invasione di terreni e edifici pubblici e furto di energia elettrica

L’avevano annunciato, lanciando il guanto di sfida: “Non ce ne andiamo, vogliamo farci sgombrare”. Così è stato. Alle prime ore della mattina la Digos ha raggiunto la Cavallerizza Reale per liberare l’immobile dagli ultimi occupanti, i rider di Casa Riderz. Sono gli stessi attivisti a diffondere sui social la notizia: “Siamo davanti l’ingresso principale di Cavallerizza via Verdi 9. La polizia è entrata e ha dato inizio allo sgombero. Da dentro si sentono solo rumori e le macchine della Digos si fanno più numerose. RAGGIUNGETECI!”.

Gli ultimi “resistenti” nei giorni scorsi avevano rifiutato di sottoscrivere un accordo con le istituzioni, Prefettura e Comune di Torino, a differenza dei comitati e associazioni che, dopo oltre quattro anni di occupazione, hanno accettato di lasciare lo spazio per consentire la riqualificazione del complesso, patrimonio Unesco.

“Si è concluso un capitolo abbastanza oscuro della storia torinese. Da oggi ci sono le condizioni per avviare un percorso virtuoso per far rivivere la Cavallerizza”. Così il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, commenta lo sgombero odierno. “L’attività – spiega – si è svolta senza problemi particolari. Non abbiamo incontrato alcun tipo di resistenza né parte degli occupanti, né dei pochi esponenti dei centri sociali che si sono riuniti in presidio. Abbiamo eseguito un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal pm Paolo Scafi. Come ci aspettavamo, abbiamo trovato una situazione di degrado assoluto. Il complesso, patrimonio Unesco, era abbandonato a se stesso. Ora il Comune, insieme alla soprintendenza delle Belle Arti, si sta occupando della muratura. Non verranno tollerate ulteriori forme di occupazione”.Tra gli occupanti è stato rintracciato un uomo ritenuto responsabile di diverse rapine improprie avvenute nei giorni scorsi in via Po.

Verranno denunciate per invasione di terreni ed edifici le quattordici persone identificate durante lo sgombero del complesso. Alcune di loro saranno anche accusate di furto di energia elettrica: nei giorni successi al distacco, operato da Ireti e dagli agenti del commissariato Centro, avevano eseguito un nuovo allacciamento abusivo. In sette - quattro italiani e sei stranieri - si trovavano nelle cosiddette ala lunga e ala corta della Cavallerizza. Due clochard sono stati affidati ai servizi sociali, mentre un albanese e un marocchino, irregolari sul territorio nazionale, sono stati accompagnati all’ufficio immigrazione della questura per accertamenti. Un 20enne egiziano è stato sottoposto a fermo per tre rapine, di cui una al minimarket di via Rossini: già noto alle forze dell’ordine, ha precedenti per furto e minacce. In un’area vicino all’Aula magna dell’Università c’erano un libanese e tre riders. L’edificio è stato sottoposto a sequestro preventivo.

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