GRANA PADANA

La Lega "commissaria" Preioni

Lanzo nominato vice capogruppo. Formalizzato un affiancamento che era nei fatti ormai da tempo. L'esponente del Vco è osservato speciale, mentre il Carroccio di Novara si rafforza ulteriormente

Il povero Alberto Preioni fa buon viso a cattivo gioco, ma lui per primo sa che la nomina del novarese Riccardo Lanzo a vicecapogruppo della Lega a Palazzo Lascaris è qualcosa di molto simile a un commissariamento. “Buon lavoro – gli augura Preioni – nella convinzione che il gioco di squadra della Lega porterà benefici a questa amministrazione, imprimendo una svolta positiva alle politiche del Piemonte”. Parole di circostanza che nascondono un'altra verità, e cioè che dopo nemmeno sei mesi di legislatura il numero uno del Carroccio in Consiglio regionale è già osservato speciale e Lanzo si trasforma ora da badante a vero e proprio commissario politico.

L’esito, a pochi giorni di distanza, di due delicatissimi procedimenti giudiziari potrebbe infatti se non modificare la geografia della Lega piemontese, di certo consolidarne alcuni equilibri. Le assoluzioni del segretario Riccardo Molinari, dall’accusa di peculato nell’inchiesta Rimborsopoli, e dell’ex assessore regionale Massimo Giordano nella vicenda del presunto "sistema novarese" - ha rinsaldato l’asse che congiunge Novara ad Alessandria.

Non sfugge, inoltre, che Preioni era stato indicato come capogruppo perché rappresentava il Vco, ma dopo che gli è esplosa in mano Verbania, dove ha perso tre consiglieri comunali del capoluogo, in polemica con il gran pasticcio dell’ospedale di Domodossola, ora è ancora più debole. “Praticamente rappresenta la val d’Ossola superiore” scherza un detrattore. Si aggiungano le gaffe e i capitomboli lessicali di questi primi mesi ed ecco che la sua posizione inizia a essere non più così stabile.

L’affiancamento di Preioni non è l’unico ridimensionamento in atto nella galassia leghista. Il cartellino giallo sventolato in faccia all’assessore (cuneese) Luigi Icardi sull’ospedale di Novara, costringendolo dopo tanto harakiri a fare marcia indietro su ogni velleitaria ipotesi di realizzazione che prevedesse lo smantellamento del percorso si qui imbastito, attraverso il partenariato pubblico-privato, è un altro segnale chiaro di come gli equilibri si stiano consolidando attorno a due grandi punti focali: Alessandria e Novara, appunto, mentre Torino continua a essere penalizzata dalle divisioni interne e soprattutto dal perenne braccio di ferro tra Stefano Allasia e Fabrizio Ricca.