MALTEMPO

"Quattro mesi per rifare il viadotto"

L'impegno dell'Autostrada Torino-Savona dopo il crollo avvenuto ieri, nei pressi di Altare, in seguito a una frana. Dopo la caduta di 30mila metri cubi d'acqua è l'ora della ricostruzione

Serviranno 3-4 mesi per ricostruire il viadotto “Madonna del Monte” lungo l’autostrada Torino-Savona, crollato ieri per colpa di una frana staccatasi dalla collina sovrastante. Lo comunica in una nota la società Autostrada dei Fiori, che stima in 20-30mila metri cubi la quantità di terreno venuta a collidere con le strutture portanti del viadotto, determinandone il crollo, aggiungendo che tutto ciò è avvenuto in una zona classificata a scarso rischio geologico, e non di pertinenza della società concessionaria. Sempre secondo la società la frana ha raggiunto la velocità di 10 e 20 metri al secondo. Secondo la concessionaria, l’evento è da “considerarsi imprevisto e imprevedibile” ed ha solo parzialmente interessato l’altra carreggiata dell’autostrada posta circa 50 metri a valle, con l’accumulo di detriti in corrispondenza della fondazione di una pila. La Protezione civile sta rilevando la geometria reale della massa franosa e valutando il rischio di ulteriori distacchi dal fronte di frana.

Sulla base di tali informazioni, Autostrada dei Fiori predisporrà in parallelo le misure protettive della fondazione della pila della seconda carreggiata in modo da poter procedere in sicurezza alla riapertura al traffico. Finora l’esame dei giunti delle varie campate non ha evidenziato alcun movimento recente dovuto all'evento franoso. È stato intanto avviato l'iter progettuale e costruttivo del nuovo ponte, i tempi di realizzazione del nuovo ponte, che sarà a campata unica in modo tale da scavalcare completamente la zona della frana, sono stimati in 3, massimo 4 mesi, una volta ottenute la disponibilità delle aree e tutte autorizzazioni previste. Prima di queste sarà necessario il via libera dei test sulla parte del viadotto scampata alla frana.

Intanto, la vicenda ha avuto ripercussioni in Borsa per la società autostradale Astm (-2,57% a 27,3 euro) e la controllata Sias (-1,58% a 15 euro). Se la viabilità sulla A21 è stata ripristinata il giorno dopo, non è ovviamente così per il viadotto, su cui sono in corso accertamenti, anche sui versanti franosi, non di competenza della concessionaria del gruppo Gavio. In ogni caso gli analisti di Equita ritengono che il blocco del traffico nel tratto interessato e i costi di ricostruzione, insieme ai rimborsi assicurativi e alle mancate entrate tariffarie, non siano molto impattanti per Astm. Evidenziano infatti che la A6 è la tratta più piccola in gestione alla stessa Astm (4% dell’Ebitda totale). Le due società del Gruppo Gavio, per cui le rispettive assemblee hanno approvato a ottobre la fusione, continueranno a essere quotate in un’unica nuova società. Un riassetto favorito dall’arrivo lo scorso autunno del fondo Ardian (col 40%) accanto ai Gavio (al 60%) nella Nuova Argo Finanziaria, controllante delle società operative. Dopo l’ultima acquisizione in Brasile del settembre scorso, il gruppo intanto è diventato il secondo operatore autostradale mondiale dopo Atlantia-Abertis e davanti alla francese Vinci, con oltre 4.500 chilometri di rete in concessione.

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