POLVERE DI (5) STELLE

"Ma che pizza Appendino", grillini tentati dai Moderati

Attovagliato in un noto locale del centro, il consigliere torinese Curatella con Portas e Magliano. Dopo Montalbano e Pollicino altre defezioni in vista per il M5s. Il travaglio di Amore. Le goffe smentite dei diretti interessati che in realtà confermano gli incontri

Ore 20,25. Varcano la porta della pizzeria Augusto in via San Quintino il leader dei Moderati Mimmo Portas, il suo capogruppo in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris Silvio Magliano e il consigliere del Movimento 5 stelle Aldo Curatella. Tre quarti d’ora dopo i tre erano già fuori dal locale, a sigillare l’entente tra un tiro e l’altro di sigaretta. Ma cosa si sono detti? Certo, la presenza di Portas toglie ogni dubbio riguardo il piatto forte di una pizza cruciale quanto veloce, potenzialmente capace di ridurre ulteriormente l’ossigeno della maggioranza che ancora tiene in piedi Chiara Appendino. L’onorevole eletto nella lista del Pd ha costruito gran parte della sua fortuna traghettando le anime perse della destra subalpina sui lidi del centrosinistra e ora pare che le sue avance stiano aprendo una breccia anche nel corpaccione malandato del gruppo pentastellato nel Consiglio comunale di Torino.

Il malessere dell'ingegner Curatella all’interno della formazione grillina è noto da tempo, frutto in gran parte delle politiche del Movimento 5 stelle sul 5G: mentre lui, infatti, continua a sottolinearne i rischi per la salute, la sindaca Appendino, con l’appoggio di Luigi Di Maio, sta trasformando Torino in una città laboratorio su quella che considera la tecnologia del futuro. La promozione dell’ex assessore all’Innovazione Paola Pisano, altra entusiasta del 5G, al ruolo di ministro non ha fatto che acuire il rancore di Curatella che ormai vive la permanenza nel gruppo come da separato in casa. I primi segnali di dissenso iniziò a darli a gennaio quando su una mozione di sfiducia delle opposizioni proprio nei confronti della Pisano fu l'unico ad astenersi, poi una serie di prese di posizione pubbliche in dissenso con i vertici nazionali e locali. Per comprendere il suo travaglio basta scorrere il suo profilo facebook tra uno sfottò al ministro grillino dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e un elogio al presidente di Anci e sindaco di Bari piddino Antonio De Caro

A quanto risulta allo Spiffero, la pizza da Augusto non è stato il primo incontro tra i Moderati e Curatella, anzi potrebbe essere l’epilogo di una lunga trattativa in cui il consigliere Cinquestelle avrebbe ottenuto la sicurezza di potersi ricandidare e pure di poter inserire nella lista dei Moderati per il 2021 una donna con la quale correre in ticket. A lui sarebbero collegati anche un paio di consiglieri di circoscrizione pronti a lasciare il Movimento per approdare nella coalizione di centrosinistra.

Resta da capire, a questo punto, se Curatella sia l’unico a essere in procinto di saltare il fosso o se, come lui, altri colleghi stiano meditando una scelta analoga. Nelle ultime settimane gli occhi sono puntati su Monica Amore, anche lei parecchio in sofferenza sul piano politico ed esistenziale. In Sala Rossa raccontano di suoi recentissimi abboccamenti con alcuni esponenti dell'opposizione e ieri ha incontrato Portas. Insomma mentre per mesi gli osservati speciali sono stati i cosiddetti movimentisti, l'ala sinistra del gruppo, quelli che hanno imposto il No alle Olimpiadi e solidarizzano con gli occupanti della Cavallerizza (da Daniela Albano a Maura Paoli, da Damiano Carretto a Viviana Ferrero) a essere sul punto di lasciare sarebbero quegli esponenti considerati per lungo tempo lealisti nei confronti di Appendino e apolidi nelle dinamiche del gruppo.

In questo momento Appendino può contare su una maggioranza composta da 22 consiglieri, contro 18 della minoranza (dove sono approdate già due deluse della prima cittadina, Deborah Montalbano e Marina Pollicino). Basterebbe che in due lasciassero il gruppo per ritrovarsi in una situazione di sostanziale parità – 20 a 20 – rendendo decisivo a ogni votazione il voto della sindaca: un rapporto di forza che difficilmente le consentirebbe di portare a termine il mandato.  

Preso in contropiede dopo settimane di ammiccamenti il consigliere fa come quelli di San Damiano che lanciano il sasso e nascondono la mano, adoperandosi in una goffa smentita: “Non c’è nessun passaggio in corso da parte mia verso il gruppo dei Moderati” dice. Spieghi piuttosto cosa ci faceva a cena con Portas e Magliano e soprattutto di cosa ha parlato nei numerosi incontri intercorsi nelle ultime tre settimane. Falabrac. Anche Amore conferma gli abboccamenti con i Moderati, “è vero - scrive sui social - che ho incontrato l’onorevole Portas” dice, ma “escludo una mia uscita dal movimento cinque stelle”.

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