Le sardine e i partiti

Le sardine sono in campo. I pinguini, pare, pure. In attesa che altri movimenti ittici scendano in campo non ci resta che prendere atto di tre fatti oggettivi. Almeno quelli più eclatanti.

Innanzitutto la discesa in piazza di migliaia di persone che si scagliano contro l’attuale opposizione politica. Cioè la Lega di Salvini e, in minor misura, il partito di Giorgia Meloni e il partitino di Silvio Berlusconi. Un fatto abbastanza inedito e politicamente del tutto originale perché, di norma, si scende in piazza anche e soprattutto contro chi governa. Ma, comunque sia, le sardine si scagliano violentemente – a livello verbale, com’è ovvio e scontato – solo contro la coalizione di centrodestra.

In secondo luogo i promotori dicono, abbastanza all’unisono, che non sono un partito. Almeno per ora. Certo, com’è altrettanto evidente a tutti, si tratta di piazze di sinistra e di estrema sinistra e quindi, prima o poi, questa protesta dovrà trasformarsi in fatto politico. Cioè in partito o in un soggetto politico definito.

In terzo luogo, e questo è un fatto decisivamente innovativo rispetto alle ripetute esperienze della sinistra nelle piazze del passato, questa volta la leadership non appartiene – almeno per il momento – ad esponenti milionari della “sinistra al caviale” o a esponenti alto borghesi della sinistra salottiera ed aristocratica. Qui si tratta di giovani, e meno giovani, che attraverso un uso intelligente e veloce della rete sono riusciti a creare una vasta e motivata adesione popolare e democratica.

Detto questo, per onor di cronaca, resta del tutto aperto il nodo politico di fondo. E cioè, per non fare la fine delle precedenti esperienze di sinistra e di estrema sinistra come i “girotondi”, il “popolo viola”, i vari comitati a difesa della libertà e della democrazia sempre uniti e compatti contro il centrodestra – per lunghi 20 anni contro Berlusconi e oggi contro Salvini e Meloni – si tratta, prima o poi, di dare una veste politica, progettuale e anche organizzativa seria e ponderata a questo movimento di base. Perché la lotta dura, determinata e aggressiva contro Salvini, la Lega e il centrodestra regge per qualche settimana ma poi arriva, puntualmente, la fase della organizzazione politica. Se è vero, com’è vero, che i promotori parlano di impegno politico, di impegno pubblico e di essere presenti nell’agone politico. E qui, come da copione, i nodi verranno al pettine. Lì verificheremo se le sardine sono come il popolo viola e i girotondi uniti dall’antagonismo contro una persona e il suo partito o se, al contrario, sapranno dispiegare anche un progetto politico di medio/lungo periodo. Lo diranno solo e soltanto le concrete scelte politiche. Null’altro.

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