NOMINE

Garante regionale dei detenuti, Mellano verso la riconferma

Non convince il candidato della Lega, l'investigatore privato Massimo Colombo. Così dopo la votazione nulla in Consiglio regionale un fronte bipartisan lavora per il rinnovo dell'incarico all'esponente radicale

Un investigatore privato nuovo garante dei detenuti? C’è chi direbbe che c’azzecca e infatti la proposta aveva già fatto storcere il naso a più d'uno nel giorno in cui Palazzo Lascaris ha varato le prime nomine. Risultato: nonostante i voti del centrodoestra non c'è la maggioranza qualificata, necessaria per la designazione. Per quella casella, la Lega, in accordo con gli altri partiti della coalizione, ha indicato Massimo Colombo, titolare dell’omonima agenzia di investigazioni, docente universitario specializzato in Criminologia, nato in Svizzera e residente nel Vco, la provincia dalla quale in fatto di nomine (e non solo) arrivano buona parte delle grane di questa giunta.

Un curriculum di tutto rispetto ma forse non per chi dovrebbe tutelare i diritti dei detenuti, giacché il “tenente Colombo”, com’è già stato ribattezzato nel Consiglio regionale del Piemonte, proprio per la sua attività professionale non pare la figura più idonea. Motivo per cui dall’opposizione c’è già chi ha sollevato dubbi. La discussione si è riaperta questa mattina in Commissione nomine, dove ora ci si muove coi piedi di piombo dopo il pasticciaccio nell'Atc del Piemonte Nord. Così, anche per evitare altri scivoloni, si allarga un fronte trasversale che vedrebbe di buon grado una riconferma di Bruno Mellano, ex parlamentare radicale e uno degli ultimi accoliti di Marco Pannella, considerato una figura tecnica e certamente competente su una questione che è sempre stata bandiera dei Radicali.

Non solo le opposizioni: il nome di Mellano avrebbe fatto breccia anche nella maggioranza: Forza Italia e Fratelli d’Italia avrebbero già dato la propria disponibilità a votarlo. Resta da convincere la Lega, dove Alberto Preioni – main sponsor di Colombo con il quale condivide le comuni origini – fatica sempre di più a tenere a bada un gruppo in ebollizione. Questa mattina il numero uno del Carroccio ha accettato di sospendere momentaneamente la questione in attesa di discuterne con i suoi colleghi, che da giorni ormai ingoiano rospi. 

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