POLITICA & SANITA'

"Il Sant'Anna nel Parco della Salute"

Manifestazione delle donne sotto il palazzo della Regione contro l'ipotesi del centrodestra di non trasferire l'intero ospedale nella futura struttura. "Così si mette a rischio la salute di mamme e neonati". Icardi: "La decisione non è ancora stata presa"

Le donne dicono No. Per protestare contro l’ipotesi avanzata dal centrodestra alla guida della Regione Piemonte di non trasferire l’intero ospedale Sant’Anna nel futuro Parco della Salute, alcune centinaia di donne hanno dato vita oggi a Torino a un flash-mob in piazza Castello, di fronte al palazzo del govern o regionale. Alcune ragazzine con un cappello rosa e fucsia, i colori della mobilitazione, si sono esibite in un balletto della coreografa Serena Ferrari sulle note di “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia. L’attore Raimondo Livolsi ha letto la poesia “A mia madre” di Edmondo de Amicis, mentre le ragioni della protesta sono state spiegate da Tullia Todros, ex direttore di una struttura complessa del nosocomio e da Augusta Casagrande, salite a turno su una panchina. “Quando le Molinette saranno nel Parco della Salute – hanno spiegato – il Sant’Anna si troverà nel vuoto più totale. In caso di emergenza le donne dovranno essere portate in ambulanza fino al Parco della Salute perdendo tempo prezioso, il che è un pericolo”.

Posizioni suffragate da argomentazioni scientifiche: “Con l’età delle gravidanze che avanza e i parti gemellari che aumentano – ha osservato Todros – si moltiplicano le situazioni difficili. Non tenerne conto è offensivo per le donne, oltre che non rispettoso della loro salute, di quella dei bambini, e anche di quella dei futuri adulti, poiché una complicanza mal gestita mina la salute del nascituro”. "Siamo partite in quattro amiche – ha rimarcato Casagrande – e ora siamo un gruppo Whatsapp di 300. Non intendiamo fermarci, faremo altre iniziative e raccoglieremo le firme per presentare una petizione in Regione”. Il prossimo appuntamento sarà un flash-mob di “babywearing dance” davanti al Sant’Anna: lo ha proposto un gruppo di neo-mamme, che si presenteranno con il loro bambino attaccato al corpo con un piccolo marsupio o una fascia. La manifestazione ha avuto l’appoggio del Pd, presente con la vicesegretaria regionale Monica Canalis e l’ex presidente del Consiglio regionale Nino Boeti, medico. Hanno aderito anche Luv e M5s. Ma le organizzatrici rivendicano di avere creato “un movimento autonomo, trasversale, e senza etichette politiche”.

Dalla Regione è arrivato un primo segnale. “Se dal flash mob di oggi, così come dalle altre iniziative promosse dagli operatori del settore, arriveranno delle proposte serie e costruttive, saremo disponibili a valutarle per giungere a una decisione che, come ho già detto, non è ancora stata presa”, afferma l’assessore alla Sanità, il leghista Luigi Icardi. “È mio dovere – aggiunge – ascoltare i professionisti della Sanità e in particolare i sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Torino, oltre agli esperti qualificati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Il nuovo Parco della Salute, nei suoi 1049 posti letto finanziati, non sarà fermato, perché la Sanità regionale e la città di Torino hanno bisogno di quest’opera”. Infine, un impegno: “Cercheremo – assicura Icardi – di migliorare il progetto. Non permetterò che nessuna delle nostre eccellenze sanitarie venga dispersa per vizi ed errori di programmazione, in particolare quando si tratta di assistenza ai bambini e alle donne”.

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