OPERE & OMISSIONI

Compensazioni Tav, il governo batta un colpo

Il finanziamento delle opere di accompagnamento per i Comuni valsusini è parte fondamentale della Torino-Lione. Da quasi un anno, però, il commissario è scaduto e l'Osservatorio congelato. Cirio vara il Comitato di pilotaggio ma l'iniziativa spetta a Roma

Ripartiti i bandi per la realizzazione della Tav resta sul tavolo l’annoso problema delle compensazioni. Cento milioni destinati, secondo gli accordi, ai comuni della Valsusa rimasti bloccati da quando il Governo, per evitare strappi politici o anche solo di mettere in imbarazzo il Movimento 5 stelle, pur dando il via libera alla prosecuzione della Torino-Lione, ha rinunciato a rinnovare l’incarico del Commissario e così facendo ha congelato l’attività dell’Osservatorio. Per questo a margine dei lavori della Commissione intergovernativa, Alberto Cirio ha lanciato la sua iniziativa politica per provare a smuovere le acque: “La Regione Piemonte sulla Tav va avanti e vista l’inerzia del governo nel nominare un nuovo commissario ha deciso di costituire il Comitato di pilotaggio della Tav”. Il governatore prova a dare una scossa a una situazione che appare impantanata, ma c’è chi sostiene abbia fatto i conti senza l’oste. Cirio sembra farla facile e fa riferimento alla legge regionale 4 del 2011 che prevede proprio l’istituzione di un comitato di pilotaggio.  Inoltre ha ricordato che per le opere di accompagnamento (o di compensazione) sono già stati assegnati, con la delibera del Cipe del 2017, 41,5 milioni e sono previsti 99 milioni complessivi per il territorio della Valle di Susa. Di questi solo un milione e mezzo è già stato erogato a Susa e Chiomonte che ospitano il cantiere. “Senza avere un soggetto per dialogare con il governo – ha aggiunto Cirio – noi ci troviamo nell’impossibilità di attuare questi interventi”. Il Comitato non era mai stato costituito perché nei fatti si sarebbe sovrapposto all’Osservatorio presieduto dal commissario di governo. In assenza di questa figura, quindi, “costituiamo entro gennaio il Comitato” taglia corto il presidente del Piemonte secondo il quale all’interno del nuovo istituto ci saranno rappresentanti di Governo, Regione, Province interessate dal progetto e Comuni del territorio destinatari dei fondi compensativi. “Oggi la Regione invierà le lettere con cui chiede a questi enti di nominare i propri delegati”.

Tutto così semplice? Non proprio. Il vaglio dei progetti e l’assegnazione delle risorse, infatti, spetta all’Osservatorio perché è un decreto della Presidenza del Consiglio a stabilirlo oltreché la stessa delibera Cipe cui Cirio fa riferimento. Se non verrà modificato quel provvedimento, il Comitato di pilotaggio non avrà alcun potere. Altro discorso è se l’esecutivo approvasse un atto ad hoc in cui viene soppresso l’Osservatorio e affidata la regia su compensazioni e altro al nuovo organismo che vuole costituire Cirio, ma a questo punto vorrebbe dire che il governo sceglie di delegare l’assegnazione delle risorse a una Regione, per giunta di colore opposto. Perché è evidente che a guidare questo comitato sarebbe un componente del board indicato da piazza Castello, mentre il commissario, finché c’è stato, era espressione diretta del premier. Perché Giuseppe Conte dovrebbe lasciare in mano a un avversario politico il ruolo di elargire risorse sue?

Resta il fatto che in assenza della nomina di un commissario quasi cento milioni di compensazioni rischiano di rimanere bloccati, mettendo in difficoltà proprio chi, finora, in Valsusa, ha sostenuto le ragioni del Sì alla Torino-Lione. Il mancato (o ritardato) trasferimento di questi quattrini, infatti, potrebbe dare la stura alle polemiche di chi l’opera l’ha sempre contestata e del governo non si è mai fidato. I sindaci sono sul piede di guerra e dopo la manfrina durata un anno nel governo giallo-verde la beffa più grande sarebbe se, con l’arrivo del Pd, lo sblocco dei lavori per il supertreno coincidesse col congelamento delle risorse per le compensazioni ai comuni valsusini. Qualcuno lo dica al ministro De Micheli

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