ONORIFICENZE

Segre preferisce il tartufo d'Alba, "il Nobel non credo di meritarlo"

La senatrice premiata nel settantesimo anniversario della medaglia d’oro al valore militare assegnata nell’ottobre del ‘49 alla cittadina delle Langhe. I ricordi del ramo piemontese della sua famiglia: "Il suo profumo era simbolo di festa". Cirio: "Questa terra le vuole bene"

“Bisogna dare i premi Nobel a chi li merita veramente, non a una cittadina molto più semplice come sono io. Lasciamo i Nobel ai Nobel”. Liliana Segre commenta così la proposta di candidarla al Nobel per la Pace arrivando al teatro sociale di Alba (Cuneo) dove ha ricevuto il riconoscimento “Tartufo dell’anno 2019”, nel 70° anniversario dell’assegnazione della medaglia d’oro al valore militare della cittadina cuneese simbolo della Resistenza.

“Non ero mai stata ad Alba, di cui avevo letto. Sapevo della storia eroica della città, oltre che della sua bellezza, perché un quarto della mia stirpe era piemontese. Desideravo venire, ho accettato subito l’invito”, ha spiegato la senatrice a vita che ha ricordato il suo “legame molto antico col Piemonte”. “Il nome della vostra città – ha rivelato accompagnata dal governatore del Piemonte Alberto Cirio – mi ha sempre colpito. Oggi che sono al tramonto, mi sembra di essere come in un film: rivivo i miei primi anni felici di vita, quando avevo una famiglia e una casa, quando avevo come musica il chiacchiericcio piemontese della nonna Olga che aveva portato con sé, quando si era sposata, una giovane meravigliosa di Mondovì. Parlavano sempre in piemontese. Il tartufo? Mia nonna era una grande cuoca e lo usava nelle feste. Profumava anche le stanze”.

Qualche accenno anche alle vicende contingenti, a quel suo ruolo di testimone di civiltà assunto non certo a cuor leggero negli ultimi mesi. “Gli odiatori, i critici, li ignoro. Scelgo sempre di prendere la parte positiva, quella che in ognuno di noi c’è, quella che prendo sempre ad esempio”. Una lezione che deve servire soprattutto alle nuove generazioni. “Quando parlo con gli studenti non parlo mai di cose negative, parlo sempre di forza, ottimismo, speranza di andare avanti. E se parlo così da nonna vuol dire che lo sento, perché sono una nonna”.

“Un momento tra i più belli e in cui il tartufo è stato meglio abbinato, che va al di là del concetto enogastronomico per avere un approccio più ideale e di valore, così come è stato fatto storicamente da chi ci ha preceduto”, ha affermato il presidente della Regione Piemonte Cirio, consegnando il Tartufo dell’Anno alla Segre. In platea una quarantina di sindaci in fascia tricolore, Margherita Fenoglio, la figlia di Beppe, e l’ex magistrato Gian Carlo Caselli. “Condivido col Comune di Alba – ha aggiunto il governatore – la scelta della senatrice. Il Piemonte è una terra che le vuole bene e sappiamo che lei ama. Le siamo riconoscenti”. Secondo Cirio “il tartufo, abbinato al benessere alla convivialità, è un modo per rendere sempre attuale un messaggio, perché i messaggi si trasmettono con esempi concreti. Quando si parla di antifascismo – ha concluso – non ci sono ma, non esistono giustificazioni, e il modo che noi oggi abbiamo e più concreto per dirglielo è quello di consegnarle il bene più prezioso che la natura ha dato a questa terra”.

La Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba “con il suo premio più prestigioso, è orgogliosa di unirsi al coro di quanti nel nostro Paese si schierano al suo fianco e si oppongono a ogni forma d’odio”, ha detto il presidente dell’ente Fiera internazionale del Tartufo bianco d'Alba, Liliana Allena nel consegnare  il riconoscimento alla senatrice a vita. “La città di Alba, nello stigmatizzare ogni forma di odio – ha aggiunto il sindaco Carlo Bo – intende riconoscere la determinazione con cui la senatrice a vita ha sempre contrapposto il dialogo e l’empatia”. Tre studenti della scuole di Priocca e Govone hanno letto le motivazioni. “Siamo convinti che, mai come in questo momento, lei sia la persona più adatta alla quale consegnare il simbolo prezioso del nostro territorio” hanno detto. Il premio “Tartufo dell’Anno” è un riconoscimento nato nel 1929 e che da allora viene attribuito ai grandi protagonisti del presente, dalla politica, allo spettacolo, al costume. È stato consegnato anche a Papa Francesco, alla regina Elisabetta, ai presidenti degli Stati Uniti d’America Harry Truman, Ike Eisenhower e John Fitzgerald Kennedy, a Marylin Monroe, ai registi Francis Ford Coppola e Werner Herzog.

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