SOTTO LA MOLE

Anno del rilancio? Il 2020 sarà nerissimo

Gli imprenditori raffreddano gli entusiasmi di Appendino. Alberto (Api): "Basta con le dichiarazioni avveniristiche e fantasmagoriche. Se la sindaca ha una formula segreta ci piacerebbe saperne la composizione". Torino continua ad essere ai margini

“Ci fa piacere apprendere come l’amministrazione comunale di Torino veda il 2020 come l’anno della svolta per la nostra città. Da parte nostra c’è tutta la disponibilità a prendere parte a progetti concreti e condivisi di rilancio, ma crediamo sia giunto alla fine il tempo delle dichiarazioni avveniristiche e fantasmagoriche”. Arrivano come una doccia gelata le parole di Corrado Alberto, presidente di Api Torino, che replica così agli auspici formulato oggi da Chiara Appendino nel tradizionale appuntamento di fine anno con la stampa.

“Al di là di quanto annunciato per la manutenzione della città, cosa d’altra parte doverosa, e di quanto previsto a seguito della dichiarazione dell’area metropolitana come area di crisi complessa – aggiunge il rappresentante della piccola e media impresa subalpina – crediamo che occorra un cambio di passo nella progettualità per l’inserimento di Torino in iniziative che facciano davvero da volano per l’economia reale e non solo per quella virtuale. Da quanto emerge dalla nostra ultima indagine congiunturale, le previsioni degli imprenditori per il 2020 volgono al peggio: sono in diminuzione tutti gli indici economici, cresce solo il pessimismo. Se la sindaca ha una formula segreta per fare in modo che il 2020 sia l’anno della svolta in positivo, ci piacerebbe saperne la composizione – conclude Alberto mostrando di essere piuttosto scettico sull’azione di sindaca e giunta grillina–. Torino continua ad essere ai margini dell’economia e della rete infrastrutturale nazionale ed europea”.

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